La capacità delle diete vegetariane di combattere i tumori è da tempo al centro di studi da parte della comunità scientifica. La rivista scientifica Frontiers in Publich Health ha recentemente pubblicato i risultati di un interessante lavoro dedicato alle cosiddette diete Plant Based, ossia diete vegetariane, e al rischio di cancro all'apparato digerente "The Relationship Between Plant-Based Diet and Risk of Digestive System Cancers: A Meta-Analysis Based on 3,059,009 Subjects" .
Come si legge dal titolo, alla base della pubblicazione c’è una meta-analisi, ossia uno studio che riassumere i dati provenienti da diversi studi, e che in questo caso è riuscito a raggruppare dati di 3 milioni di persone, un numero impressionante di dati che ci forniscono una direzione per la salute pubblica.
Le diete vegetariane possono combattere il cancro all’apparato digerente?
I ricercatori hanno effettuato una meta-nalisi. Questo tipo di ricerca è una tecnica statistica per raggruppare una moltitudine di dati già esistenti. Analizza ricerche già pubblicate e quindi restituisce dati "pesati" che riescono a sbrogliare la matassa su un determinato quesito. In questo caso la domanda che si sono posti i ricercatori era: la dieta base planted è utile per la riduzione del cancro all'apparato digerente?
In questa ricerca il primo dato molto interessante è il numero di persone coinvolte nonostante la scrematura dei dati. Si è partiti da 5.232 studi per giungere a selezionare 49 studi con un campione di oltre 3 milioni di soggetti.
Cosa si intende per diete vegetariane
Le diete prese in esame sono state di 2 tipi: la dieta vegana, definita come una dieta senza carne, prodotti derivati da essa, ossia pesce o qualsiasi elemento di origine animale; la dieta ad alto contenuto di verdura frutta legumi e semi rispetto ai prodotti di origine animale. In pratica in questo secondo tipo di classificazione sono rientrate la Dieta Mediterranea, la Prudent Diet e la DASH. Nello studio sono state prese in considerazione diversi sottogruppi di diete Plant Based:
- Vegan (vegani, solo alimenti di origine vegetale)
- Semi-vegetarian (oltre alle fonti vegetali mangiano formaggi, uova, carne rossa o bianca e pesce più di una volta al mese ma meno di una volta a settimana)
- lacto-vegatarian (oltre alle fonti vegetali mangiano alimenti derivati dal latte)
- ovo vegetarian (oltre alle fonti vegetali mangiano le uova)
- lacto-ovo vegetarian (oltre alle fonti vegetali mangiano alimenti derivati dal latte e uova)
- pesco-lacto-ovo-vegetarian (oltre alle fonti vegetali mangiano alimenti derivati dal latte e uova e pesce)
- Pesco-vegetarian (oltre alle fonti vegetali mangiano pesce)
Vantaggi della dieta vegetariana
I ricercatori hanno evidenziato un effetto protettivo della dieta nei confronti dei vari tipi di tumore al sistema digerente. Secondo i ricercatori lo sviluppo dei tumori è mediato dall'infiammazione, dallo stress ossidativo e dall'insulina e una dieta ricca di fonti vegetali riesce a ridurre tutti questi fattori. Una dieta Plant based, ben progettata promuove l'assunzione di vitamine, minerali, e antiossidanti che regolano il processo anti-infiammatorio. Molte sostanze contenute nei vegetali sono considerate benefiche nei confronti del cancro, come ad esempio la fibra, carotenoidi, polifenoli, vitamina C, Vitamina E, antocianine, flavonoidi, lignani. Ad Esempio nello studio è risultato che anche la melanzana, ricca in componenti fenolici può ridurre l'incidenza di cancro. Teniamo sempre ben a mente che anche le cotture sono importanti, l'importante è che siano veloci e con pochi grassi.
Tra i vari tipi di tumore dell'apparato digerente, la dieta ha il più forte effetto protettivo in quelli al colon e al pancreas mentre non sembra esserci un effetto protettivo su quelli dell'esofago.
I risultati premiano la dieta medieterranea
I dati elaborati in questo studio, secondo i ricercatori, sono importanti per porre le basi alla prevenzione dei vari tumori al sistema digerente attraverso una dieta vegetariana.
I ricercatori hanno evidenziato che non occorre obbligatoriamente fare una scelta vegana, ma basta ridurre il consumo di carne rossa 3 volte a settimana e di consumare almeno 30 grammi al giorno di fibra e 5 porzioni al giorno di verdura o frutta ( almeno 400 grammi e non da fonti amidacee come ad esempio le patate).
Analizzando i dati, i ricercatori, pongono l'attenzione sul fatto che non ci sono evidenze che la carne di pollo non lavorata sia nociva e dall'altro lato avvertono che molti prodotti della dieta vegetaria sono cibi ultra-raffinati e processati.
A supporto di questo dato ci sono gli studi di coorte (ossia studi basati sull’osservazione) analizzati che evidenziano due punti: la dieta mediterranea è maggiormente protettiva rispetto alla dieta vegana e il continente dove queste diete sono più protettive è l'Europa. Questi dati non ci devono far pensare che basta stare nel mediterraneo per avere un minor rischio di tumore, perché, ad esempio, abbiamo il maggior numero di obesità infantile in Europa e l'obesità è un grande fattore di rischio per le patologie tumorali.