Un lavoro sedentario che obbliga a trascorrere gran parte della giornata seduti a una scrivania o una posizione scorretta, anche da sdraiati, protratta a lungo nel tempo. Il formicolio alle gambe è un disturbo piuttosto comune che spesso trova la sua origine in cause banali e facili da risolvere come queste. In alcuni casi, però, può essere il segnale di problematiche più serie da indagare attraverso esami approfonditi.
Vediamo allora perché si manifesta, come eliminarlo e quando è opportuno farsi visitare da un medico o da uno specialista.
Formicolio gambe: cos’è e perché si manifesta
Il formicolio alle gambe, più propriamente detto parestesia agli arti inferiori, è un disturbo molto frequente che, il più delle volte, non ha motivo di destare preoccupazione. Si manifesta spesso in combinazione con un senso di intorpidimento o di insensibilità di uno o entrambi gli arti e, solitamente, tende a scomparire nell’arco di pochi minuti.
Tra le cause scatenanti più comuni rientra il mantenimento di una postura poco corretta per periodi di tempo prolungati. Questo genera la compromissione momentanea della circolazione sanguigna o la compressione di un nervo che porta alla comparsa del fastidio. Ciò può avvenire ad esempio durante il riposo notturno, quando il sonno profondo costringe a mantenere la stessa posizione per gran parte della notte. Il medesimo meccanismo può tuttavia verificarsi anche a seguito di lunghe ore passate alla scrivania, oppure quando ci si siede a gambe incrociate o con gli arti accavallati.
Ancora, la sciatica rappresenta un fattore di rischio: si tratta infatti di un’infiammazione dell’omonimo nervo che spesso può essere accompagnata da parestesie nella metà inferiore del corpo. Il formicolio può poi avere come origine un malessere psicologico e presentarsi in occasione di attacchi d’ansia o di panico. In rari casi, infine, il disturbo può essere considerato il sintomo di patologie più gravi che meritano di essere indagate da un medico attraverso gli opportuni esami strumentali.
Cosa fare in caso di formicolio alle gambe
Come anticipato, il formicolio alle gambe tende a scomparire in periodi di tempo piuttosto brevi. Sono infatti sufficienti pochi accorgimenti per ristabilire l’ottimale circolazione sanguigna o eliminare la compressione del nervo da cui si è originato il fastidio.
Modificare la postura per alleviare il formicolio alle gambe
Durante il sonno, oppure quando si mantiene una posizione seduta a lungo, basta ad esempio modificare leggermente la postura e attendere pochi minuti per riacquisire la piena sensibilità agli arti inferiori. Chi svolge un lavoro d’ufficio può poi trovare sollievo alzandosi regolarmente dalla scrivania per eseguire qualche passo e sgranchire le gambe. In alternativa, è possibile spostare il peso del corpo dalla parte opposta rispetto all’arto colpito da formicolio e intorpidimento.
Contattare uno specialista
Se il disturbo affligge anche da in piedi o deriva dall’infiammazione del nervo sciatico, invece, potrebbe essere utile fissare un appuntamento con un fisioterapista o un osteopata per identificare il disequilibrio più profondo. Allo stesso modo, quando la causa è di natura psicologica è meglio richiedere l’intervento di uno psicoterapeuta e iniziare un percorso volto a eliminare le ragioni del disagio.
Stile di vita sano
Da ultimo, mantenere uno stile di vita sano può aiutare a prevenire il formicolio alle gambe e a ridurre l’intensità del fastidio. Adottare una corretta alimentazione, riservare del tempo all’attività fisica ogni settimana, tenere il corpo in movimento durante la giornata e ridurre i vizi permette infatti di migliorare il proprio stato di salute generale, apportando numerosi benefici all’intero organismo.
Formicolio alle gambe: quando rivolgersi a un medico
Come detto, in alcuni rari casi il formicolio alla gambe può essere considerato il sintomo di una patologia più complessa. Molte malattie, infatti, hanno nelle parestesie agli arti inferiori una delle loro manifestazioni più comuni. È quindi importante rivolgersi prontamente a un medico per risolvere la problematica con tempestività.
Più nello specifico, il dottore dovrebbe essere contattato quando il fastidio inizia a presentarsi con maggior frequenza, oppure nell’eventualità in cui l’intorpidimento non scompaia in breve tempo dopo aver messo in pratica i rimedi precedentemente descritti.
Dato l’ampio ventaglio di disturbi a cui può essere associato, inoltre, è impossibile indicare a priori una cura certa e universalmente valida. Sarà quindi il proprio medico curante a valutare la specifica situazione, segnalando al contempo lo specialista e il trattamento migliori sulla base dei risultati riportati dagli esami.