Seguire una dieta alla “moda” pone non pochi dubbi, compresa la possibilità che non funzionino a lungo termine, ma alcuni “trucchi” previsti dalle stesse possono avere dei benefici non indifferenti durante il percorso alimentare come nel caso dell’aceto di mele, il quale può aiutare nella perdita di peso.
Recentemente in Libano è stato condotto uno studio osservando 120 persone con obesità o sovrappeso, alle quali sono stati assegnati in modo casuale 10 o 15 ml di aceto di mele per 12 settimane. Il gruppo che ha assunto più aceto ha rivelato una perdita di peso corporeo più elevata, anche fino a 6 kg in più di quanto preventivato.
Benefici dell'aceto di mele per perdere peso
L’aceto di mele (ACV) si ottiene con il processo di fermentazione dello zucchero contenuto nelle mele: si crea, dunque, acido acetico, ingrediente principale dell’aceto.
Bere aceto di mele fa dimagrire? Questo alimento aiuta nella gestione dello zucchero nel sangue e può migliorare la funzione dell’insulina; inoltre, l’aceto contribuisce ad abbassare lo zucchero se bevuto dopo i pasti. Il consumo dell’aceto, quindi, può dare benefici all’apporto glicemico negli adulti e aumenta il senso di sazietà grazie allo svuotamento gastrico ritardato con una digestione rallentata. In questo modo nelle ore successive al pasto avvertirai una minor voglia di mangiare.
Uno studio scientifico condotto dal Journal of Functional Foods del 2013 ha dimostrato che bere aceto di mele prima di mangiare riduce i picchi di zucchero nel sangue. Un altro studio degli Annals of Nutrition & Metabolism del 2010 ha appurato che assumere due cucchiaini di aceto durante i pasti aiuta a ridurre i crolli degli zuccheri, mantenendo stabili i livelli nel sangue, allontanando la voglia di consumare snack. L’aceto di mele, inoltre, grazie all’attività antiossidante contribuisce a ridurre gli effetti del diabete e previene le malattie cardiovascolari. L’acido clorogenico migliora la salute del cuore inibendo l’ossidazione del colesterolo cattivo LDL.
Attualmente non esistono prove sufficienti per affermare che l'aceto di mele sia una soluzione per la perdita di peso o grasso corporeo. Il dottor Gregory Curtis, dietologo e direttore delle cure mediche presso Knownwell, ha rivelato quanto segue: «Nel complesso, l’aceto di mele non è una bacchetta magica per la perdita di peso, sulla base delle prove a portata di mano».
Come assumere l’aceto per dimagrire?
Per aumentare il senso di sazietà ti sarà sufficiente assumere un cucchiaino di aceto due volte al giorno diluito in un bicchiere acqua, così da mantenere il livello di zucchero nel sangue. Oppure, puoi aggiungerlo ai tuoi pasti. Un altro metodo consigliato è assumere aceto di mele per dimagrire prima di dormire, sempre diluendolo accuratamente: questa pratica aiuta a mantenere più stabili i livelli glicemici durante la notte e potrebbe favorire una migliore regolazione dell’appetito al risveglio. Per massimizzare gli effetti per la salute l’aceto di mele deve essere etichettato come “crudo” e “non filtrato” perché all’interno sono presenti ancora proteine, enzimi e batteri sani.
Aceto di mele per sgonfiare la pancia: mito o realtà
L'idea che l'aceto di mele sgonfia la pancia si basa principalmente sulla sua capacità di migliorare la digestione e ridurre il gonfiore causato da fermentazioni intestinali. L'acido acetico, infatti, può aiutare a contrastare la crescita di batteri nocivi nell'intestino e favorire un ambiente intestinale più equilibrato. Alcuni studi, come quello pubblicato sulla rivista BMC Complementary Medicine and Therapies nel 2021, suggeriscono che l'assunzione regolare di aceto di mele possa ridurre lievemente il gonfiore, grazie a un effetto prebiotico lieve. Tuttavia, non ci sono evidenze scientifiche robuste che confermino che l’aceto di mele sia in grado di "sgonfiare" la pancia in modo rapido o significativo. Il beneficio può esserci, ma sempre se l’aceto di mele è inserito in un'alimentazione bilanciata e accompagnato da una corretta idratazione.
Quanto aceto di mele si può assumere al giorno?
La quantità consigliata di aceto di mele varia tra 1 e 2 cucchiai (15-30 ml) al giorno, sempre diluiti in abbondante acqua per evitare irritazioni. È importante non eccedere: consumi elevati di aceto possono provocare danni allo smalto dei denti, irritare la gola e peggiorare problemi gastrici. Un approccio sicuro per te può consistere nell'iniziare con un cucchiaino diluito al giorno, osservando la reazione del tuo corpo, per poi eventualmente aumentare gradualmente fino a due cucchiai, se ben tollerato. Non ti consigliamo di assumerlo puro né su stomaco vuoto.
Controindicazioni e chi dovrebbe evitarlo
Il consumo di aceto è soggetto a effetti collaterali come nausea, mal di stomaco e l’elevata acidità potrebbe causare reflusso gastrico. Inoltre, l'aceto di mele può interferire con alcuni farmaci, come quelli per il diabete (ipoglicemizzanti), i diuretici e i farmaci per problemi cardiaci, alterandone l'efficacia e portando a squilibri elettrolitici o glicemici. Chi soffre di gastrite, ulcere, reflusso gastroesofageo o malattie renali dovrebbe evitarne l'assunzione o consultare il proprio medico prima di introdurlo nella dieta. Anche le persone con problemi ai denti devono prestare attenzione: l'acido acetico, come detto, può erodere lo smalto dentale nel tempo, aumentando il rischio di carie e sensibilità. È stato anche osservato che l'uso eccessivo di aceto di mele può portare a ipopotassiemia (bassi livelli di potassio nel sangue) e osteoporosi in casi estremi di abuso. In buona sostanza, l’aceto di mele può essere un valido alleato se assunto con moderazione e consapevolezza, ma non deve mai sostituire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Prima di iniziare qualsiasi integrazione regolare, ti consigliamo sempre di confrontarti con il tuo medico.
Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo e divulgativo e non intendono sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento di un professionista sanitario qualificato. Per qualsiasi dubbio o problema di salute, si consiglia sempre di consultare un medico o uno specialista.
Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione
Articolo pubblicato il 27/11/2024 e aggiornato il 20/05/2025