Ci sono alimenti che sono diventati dei classici e sono sempre presenti in alcuni dei pasti principali della giornata. È il caso del prosciutto cotto, storicamente legato alla colazione nel toast, ma anche a spuntini e persino a cene. Però questo alimento, nonostante la sua versatilità e il fatto che sia mangiato da tantissime persone, solleva diversi dubbi nutrizionali e per molti esperti nasconde molte insidie. Soprattutto se non si tiene conto di alcuni aspetti.

Sebbene il prosciutto cotto sia stato storicamente considerato un alimento relativamente sano, si tratta pur sempre di carne lavorata con tutto ciò che ne consegue. Tuttavia, se si ha la pazienza di leggere le etichette e non ci si lascia trasportare solo dal prezzo, è possibile mangiare un buon prodotto.

L'alimento che nasconde più di un'insidia

"Come scegliere un buon prosciutto cotto? Hai mai guardato i suoi ingredienti? Non tutto ciò che sembra prosciutto cotto in realtà lo è. Cominciamo dalla cosa più semplice. È consigliabile mangiare la tipologia che al suo interno ha più prosciutto perché significa che è quello che contiene più carne e non altri ingredienti strani - dice Manuel Viso, specialista in ematologia ed emoterapia -. Quando guardi gli ingredienti, l'unica cosa che dovrebbe contenere un buon prosciutto è la carne del prosciutto stesso e il sale. Fai attenzione perché alcune qualità hanno zucchero che esalta il sapore e dà un colore migliore. Ma non è affatto necessario".

Ma non è importante prestare attenzione solo al contenuto di sale o zucchero. "Guarda anche questi ingredienti, sono sospetti: amidi e fecole servono a trattenere l'acqua e a dare più consistenza, cioè permettono all'alimento di contenere meno carne a parità di peso. Bisogna anche controllare se il salume contenga proteine della soia o del latte, cosa che lo rendono più economico e ne modifica la consistenza", prosegue l'esperto medico.

"Non è nemmeno consigliabile - continua -, includere polifosfati come l'E450 o l'E451, che trattengono l'acqua e riducono la qualità". E che dire dei nitriti? L'E250 viene utilizzato per evitare batteri pericolosi e per dare un colore rosa più bello e appetitoso. Qual è il problema? Una quantità eccessiva di nitriti può trasformarsi in nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene. A questo punto, il dottor Viso è chiaro su dove concentrare l'attenzione. "Il mio consiglio è di cercare il prosciutto cotto senza nitriti aggiunti e di sceglierne uno che abbia più dell'85-90% di prosciutto, inteso proprio come carne. Se ti sembra più una ricetta chimica che un prosciutto, lascialo sullo scaffale. Ti meriti un vero prosciutto e non un intruglio di amidi e coloranti", conclude lo specialista.