Partita dal Messico per decorare case e giardini dei nobili europei, la passiflora è tornata sulla cresta dell’onda grazie alla riscoperta di tutti i benefici che i suoi principi attivi riescono a regalare all’organismo. Introdotta con costanza e regolarità attraverso integratori, infusi o gocce, apporta infatti sensazioni di calma e relax che contrastano la tosse nervosa, l’ansia e il sonno disturbato, favorendo un riposo di qualità e, di conseguenza, migliori prestazioni anche nella corsa.
Vediamo allora tutto ciò che c’è da sapere sulla passiflora: proprietà, utilizzi e origini ormai secolari che hanno come protagonisti gli Inca, gli Aztechi e un monaco agostiniano.
Le proprietà benefiche della passiflora
Originaria delle zone tropicali e subtropicali del Centro e Sud America, la passiflora è una pianta rampicante facente parte delle Passifloraceae. In realtà, la denominazione raccoglie più di cinquecento specie diverse: esiste ad esempio la Passiflora Edulis, da cui deriva la famosa maracuja, mentre in campo terapeutico ed erboristico viene utilizzata la Passiflora Incarnata, il cui impiego ha origini antiche e affascinanti.
In Europa è arrivata addirittura nel 1610 per mano del missionario agostiniano Emmanuel de Villegas. Di rientro da un viaggio in Messico, il religioso portò con sé la pianta da frutto scoperta entrando in contatto con le tradizioni degli Inca e degli Aztechi, perché affascinato dai suoi particolari fiori capaci di richiamare alla mente eventi biblici. Lo stesso nome, infatti, deriva dall’unione dei termini latini “passio” e “flos”, ossia fiore della passione, con un evidente rimando alla vita di Cristo.
Nel Vecchio Continente, quindi, la passiflora si è diffusa soprattutto per il suo impatto estetico, molto apprezzato ai tempi dell’Inghilterra vittoriana. Oggi, invece, è stata riscoperta la passiflora per le proprietà terapeutiche delle sue parti aeree ricche di flavonoidi, che vengono impiegate sia in ambito cosmetico, sia come rimedio fitoterapico.
Tutte le proprietà della passiflora
Come anticipato, la passiflora si caratterizza per proprietà benefiche uniche. Introdotta nell’organismo, aiuta a placare i disturbi dell’umore e le sensazioni di ansia. Elementi come i flavonoidi già citati, i benzoflavoni, i glucosidi e gli alcaloidi indolici riescono infatti ad esercitare un’azione sedativa e antispasmodica molto utile contro il nervosismo e l’irritabilità.
Può inoltre portare a un miglioramento nella qualità del sonno e si presta a essere utilizzata come rimedio naturale contro i fastidi fisici, grazie alla presenza dell’agente butanolo nelle sue foglie, famoso per un buon effetto antidolorifico. Non manca poi un’azione antimicrobica contro virus e batteri. Inserita negli sciroppi, invece, si prende cura della tosse difficile da sciogliere.
A livello cosmetico, infine, le proprietà della passiflora vengono sfruttate per la formulazione di prodotti detergenti e di lozioni per il corpo. Si tratta infatti di elementi molto profumati e capaci di stimolare la produzione di collagene naturale. Applicati sull’epidermide, apportano idratazione profonda e donano elasticità alla pelle, facendola apparire luminosa, omogenea e sana.
Come assumere la passiflora
Per avvalersi delle tante proprietà della passiflora, è possibile introdurre nell’organismo le sue parti aeree disponibili in commercio sotto forma di tisane, tintura madre, gocce omeopatiche o anche come integratore in capsule da ingerire all’occorrenza. La posologia non presenta limitazioni, tranne nei soggetti che risultano sensibili ai suoi principi attivi. Esistono però alcune indicazioni utili per la preparazione.
Chi vuole placare uno stato d’ansia può assumere la passiflora in pastiglie o in gocce: nel primo caso il prodotto dovrebbe comprendere 400 milligrammi di estratto di pianta, mentre nel secondo sono sufficienti 45 gocce al giorno. Per preparare un infuso, invece, basta portare a bollore 250 millilitri di acqua e versare al suo interno 2 grammi di passiflora. Dopo aver atteso 15 minuti, la tisana può essere filtrata e degustata. Qualora si soffrisse di insonnia, infine, può essere utile berne una tazza dalle due alle tre volte al giorno e poco prima di coricarsi.