Le alte temperature e gli sforzi intensi protratti nel tempo possono portare a una grande sudorazione. L’acqua emessa dal corpo svolge infatti l’importante funzione di regolare la temperatura, ma al suo interno sono presenti anche grandi quantità di sali minerali: un elemento chiave per il nostro organismo. Durante una sessione di allenamento, ricorrere all'utilizzo di integratori appositi potrebbe quindi essere una buona idea, a patto che sussistano specifiche condizioni per le quali la comunità scientifica ha certificato la loro effettiva utilità.
Vediamo allora cosa sono i sali minerali, a cosa servono e come introdurli correttamente attraverso cibo, acqua e integrazione.
Cosa sono i sali minerali: una definizione
Cosa sono i sali minerali? A livello scientifico, con questo termine si indicano dei composti inorganici fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Nonostante la loro bassa concentrazione, questi elementi partecipano infatti alla formazione di molti tessuti importanti e ricoprono un ruolo chiave sia nell’accrescimento del corpo, sia in molteplici funzioni biologiche.
Oltre a ciò, i sali minerali possono essere riscontrati nell’organismo sia stretti a delle molecole organiche, sia sotto forma inorganica. Appaiono poi in due diversi stati: solido, come avviene nelle ossa o nei denti, oppure in soluzione, come nel caso del sangue o dei liquidi biologici. Possono peraltro passare da uno stato all’altro: ciò avviene ad esempio con il calcio che, in presenza di ipocalcemia, passa dalle ossa, ossia dallo stato solido, al plasma, ovvero in soluzione.
Da ultimo, trattandosi di elementi chimici, nessun essere vivente è capace di sintetizzare in autonomia i sali minerali partendo da altre sostanze. Gli unici modi per apportarne la giusta quantità al corpo sono pertanto l’alimentazione e l’introduzione di liquidi.
La classificazione dei sali minerali
Dopo aver chiarito cosa sono i sali minerali, è importante capire come avviene la loro classificazione. Sulla base del fabbisogno giornaliero, infatti, è possibile distinguerli in macroelementi, oligoelementi e microelementi.
Tra i macroelementi rientrano tutte quelle sostanze presenti nell’organismo in abbondante quantità. Si parla quindi di elementi come il calcio, il magnesio, il potassio o il sodio, che dovrebbero essere introdotti nel corpo in decimi di grammo o, addirittura, in grammi completi. Al contrario, gli oligoelementi e i microelementi sono presenti soltanto in piccolissime tracce, nell’ordine dei milligrammi o dei microgrammi. Per i primi, si parla di un fabbisogno giornaliero inferiore ai 200 mg. Per i secondi, invece, è di 100 mg.
Gli oligoelementi, peraltro, possono essere distinti in tre ulteriori categorie: gli oligoelementi essenziali come il ferro, lo zinco o lo iodio, che sono indispensabili per l’organismo; gli oligoelementi probabilmente essenziali, tra cui rientrano il silicio, il manganese e il nichel; gli oligoelementi potenzialmente tossici come il piombo, l’arsenico e il mercurio, i quali svolgono le loro funzioni già a bassissime concentrazioni che non dovrebbero mai essere superate.
Cosa sono i sali minerali e a cosa servono
Come anticipato, i sali minerali ricoprono un ruolo di primaria importanza per il corretto funzionamento dell’organismo di ogni essere vivente. A differenza dei carboidrati, delle proteine e dei grassi, però, non vengono sfruttati dal corpo per ricavare energia. Al contrario, alcuni partecipano alla formazione delle ossa, altri coadiuvano gli enzimi e altri ancora supportano gli organi nelle loro attività.
Ogni sostanza ha infatti una propria specifica funzione. A titolo di esempio, il calcio forma il materiale rigido di ossa e denti, regola la coagulazione del sangue e favorisce l’azione dei muscoli. Il potassio, invece, permette gli scambi tra cellule e liquidi corporei esattamente come il sodio che, però, bilancia anche l’acqua nell’organismo. Il cloro contribuisce a formare il succo gastrico, mentre il ferro fa parte della molecola di emoglobina che costituisce i globuli rossi.
In definitiva, si tratta sempre di funzioni essenziali che permettono al corpo di rimanere in vita e di funzionare correttamente. È dunque importante seguire una dieta sana ed equilibrata, che ne permetta l’introduzione costante e nelle giuste dosi attraverso il cibo.
Integrare i sali minerali è utile per lo sport?
Compreso cosa sono i sali minerali, può sorgere spontanea una domanda: se non servono per fornire energia al corpo, è utile integrarli durante lo sport? L’intera comunità scientifica è concorde nell’affermare che l’utilizzo di un integratore durante l’attività fisica è fondamentale, ma solo se questa viene svolta in precise condizioni. Si deve infatti trattare di uno sforzo di resistenza, protratto a lungo nel tempo. Quando invece l’allenamento coinvolge gesti intensi e brevi, l’integrazione si rivela superflua.
Anche le condizioni ambientali, tuttavia, incidono sulla necessità di apportare una dose extra di sali minerali durante il workout. Quando si lavora in ambienti caldi e umidi capaci di causare grande sudorazione, ad esempio, è bene sciogliere nella borraccia una bustina di integratore. Un litro di sudore contiene circa 1,5 grammi di sale, ma l’attività fisica intensa svolta ad alte temperature porta a perderne circa tre litri. Meglio allora integrare elementi come il cloro, il potassio e il magnesio, per essere certi che il corpo riesca a supportare tutti gli stimoli imposti senza scompensi.