Una carenza di vitamina D3 si verifica spesso nei mesi invernali e provoca, tra le altre cose, affaticamento e ridotta resistenza. Ma prima di assumere integratori di vitamina D3, è bene sapere che una quantità superiore di questa sostanza può causare dei danni all’organismo. Puoi assumere una quantità eccessiva di quasi tutte le vitamine, inclusa la vitamina D3. Altre vitamine, come la vitamina C, sono solubili in acqua, il che significa che il corpo può espellere quantità in eccesso attraverso le urine. Questo non è il caso della vitamina D3, quindi è consigliato non consumarne troppa.

Quando la vitamina D3 è eccessiva?

Per prevenire una carenza di vitamina D3, alcune persone necessitano di un integratore di vitamina D, compresi gli anziani, le persone con la pelle scura e le donne incinte. Se accidentalmente prendi due volte il tuo integratore quotidiano di vitamina D, non svilupperai immediatamente i sintomi: un eccesso di vitamina D3, infatti, non mette subito in pericolo.

La dose giornaliera raccomandata per gli adulti è di 10 microgrammi. Secondo il Nutrition Center, il limite massimo accettabile è di 100 microgrammi al giorno. Se non assumi integratori o mangi principalmente cibi contenenti vitamina D, non raggiungerai rapidamente questo limite massimo. Ricorda, inoltre: molto sole non provoca una produzione eccessiva di vitamina D3, l’eccesso viene dato solo dalla consumazione di integratori.

La vitamina D3 ha effetti collaterali?

L’assunzione di troppa vitamina D3 per un lungo periodo può causare diversi effetti collaterali e, di conseguenza, esporre il fisico ad alcuni rischi. La vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio nell’intestino, ma l’eccesso di questa sostanza può causare depositi di calcio intorno agli organi causando danni al cuore, ai reni e ai vasi sanguigni.

I depositi di calcio nel corpo dovuti a un eccesso di vitamina D3 possono essere riconosciuti da vari sintomi:

· calcoli renali

· fatica

· nausea

· vomito

· diminuzione dell'appetito

· febbre o brividi

· perdita di peso

Se hai assunto troppa vitamina D3 per un periodo di tempo prolungato, dunque, è bene contattare il proprio medico di fiducia.

Quali sono i benefici della vitamina D3

La vitamina D agisce come un ormone che influisce sul processo intestinale di assorbimento di calcio e fosforo. Indirettamente contribuisce alla regolazione della mineralizzazione delle ossa, dell’infiammazione e delle attività del sistema immunitario. Questa vitamina viene sintetizzata dal nostro organismo attraverso l’assorbimento dei raggi del sole, ed è un regolatore del metabolismo del calcio: proprio per questo motivo si rivela fondamentale nel processo di calcificazione delle ossa. La vitamina D contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue, oltre a sostenere il sistema immunitario.

Come si assume la vitamina D3

L’assunzione di vitamina D nell’organismo avviene solo in minima parte dal cibo, mentre l’esposizione solare è la fonte principale della produzione nella sua forma attiva. Per quanto la vitamina D apporti numerosi benefici al nostro organismo, l’AIFA consiglia la sua integrazione soltanto in presenza di particolari carenze o condizioni. In uno stato normale di salute basta seguire una dieta varia ed equilibrata e passare del tempo all’aria aperta, mentre l’integrazione, alimentare o farmacologica, può essere di particolare importanza per chi esce poco di casa, come neonati e anziani.

In generale, i cibi contenenti una maggiore quantità di vitamina D3 sono solitamente di origine animale. La “vitamina del sole”, infatti, proviene principalmente da cibi come carne di fegato e fegato di bovino; latticini e derivati del latte, burro e formaggi grassi; ma si trova anche nel tuorlo delle uova; nell’olio di fegato di merluzzo; nei pesci grassi come lo sgombro, il tonno, il salmone, la trota salmonata, l’anguilla, il pesce spada, la carpa, le sardine e le aringhe; o nei frutti di mare come le ostriche e gamberi. Tra questi alimenti l’olio di fegato di merluzzo è quello con il più alto livello di vitamina D.

Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione.