Per chi corre il VO2 max (la massima potenza aerobica) è un valore importante che misura la massima quantità di ossigeno che l’organismo può consumare durante l’attività fisica nell’unità di tempo.

Il suo valore dipende dalla quantità di sangue espulsa dal ventricolo sinistro e dalla quantità di ossigeno che le cellule riescono a estrarre durante il passaggio del sangue nei capillari. Più ossigeno si riesce a consumare, più il valore del VO2 max è alto e più il runner sarà in grado di correre a lungo.


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Cos'è e come si calcola il VO2 max?

Il VO2 max indica il livello di forma fisica. Più alto è il suo numero, migliore sarà anche la condizione fisica.

Migliorare il suo valore significa che il corpo è in grado di estrarre meglio l'ossigeno dall'aria e fornirlo ai muscoli. Più ossigeno ricevono i muscoli, più nutrienti possono essere convertiti nel carburante necessario per le prestazioni.

5 metodi per calcolare il VO2 max

Metodo Cigni

Il miglior modo per calcolare il VO2 max è attraverso un test di laboratorio. Il dott. Adriano Cigni, medico pneumologo toscano, esperto in test per la determinazione del VO2 max in chi pratica attività fisica, ha elaborato un test incrementale sul tapis roulant con pendenza dell'1% durante il quale viene aumentata la velocità di 1 km/h ogni minuto, con una durata complessiva variabile da 8 a 12 minuti.

Durante l’effettuazione del test vengono analizzati i parametri respiratori e metabolici: oltre al valore del VO2 max, anche altri elementi necessari per analizzare la condizione fisica dello sportivo in esame, sia esso professionista o amatoriale.

Test di Bruce

Un altro test utilizzato in laboratorio per valutare il VO2 max è il test di Bruce, che comporta un aumento della pendenza del tapis roulant e della velocità ogni 3 minuti.

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skynesher//Getty Images

Test di Balk

Il test di Balke si basa invece sull’aumento della pendenza del tapis roulant ogni minuto per gli uomini e ogni 3 minuti per le donne.

Variabilità cardiaca

A moltissimi di voi sarà capitato di vedere indicato sul proprio smartwatch il valore del VO2 max. In questo caso il valore viene stimato tendendo conto della HRV (Indice di Variabilità Cardiaca, meglio se rilevata con la fascia cardio invece che dai sensori posizionati sul retro dell’apparecchio posto a contatto con la pelle).

Il parametro viene confrontato con i dati personali e con il ritmo al chilometro degli allenamenti. Ne scaturisce un numero che, come avrai avuto modo di vedere, può variare in relazione al tipo di sforzo che hai fatto durante l’allenamento o la gara.

Test dei 1.500

Come test da campo viene invece presentato il test dei 1.500 metri, definito come prova per la determinazione della VAM. Considerando che un podista allenato può correre alla velocità del VO2 max dai 6 ai 10 minuti, il test dei 1.500 ben si presta per determinare la velocità degli allenamenti di sviluppo del VO2 max.

Il risultato potrà poi essere utilizzato per impostare gli allenamenti per il suo sviluppo.