Correre bene, avere una buona tecnica e un movimento efficiente è molto importante, non solo per andare più forte. Tra i difetti più comuni sicuramente c'è quello del movimento delle braccia. Molti runner (quasi tutti, in realtà) corrono con un'azione sbagliata delle braccia. Tra i tantissimi difetti riscontrabili, questi 5 sono quelli che affliggono più runner.

I 5 difetti più comuni del movimento delle braccia quando si corre

1 Braccia troppo larghe

Nonostante una corretta angolazione braccio-avambraccio, i gomiti indietro e staccati dal dorso contrastano l’avanzamento. I runner che hanno questo difetto tendono a correre con il petto in avanti. Così facendo il baricentro arretra e la corsa risulta meno efficace.

2 Spalle alte

È un problema di molti. Dopo pochi km l’angolo avambraccio-braccio si chiude e le spalle si alzano. Basta abbassare l’avambraccio e tutto si normalizza.

3 Braccia troppo distese

In questo caso l’angolo avambraccio-braccio è troppo aperto, superiore ai 100 gradi e, di conseguenza, l’oscillazione non avviene in modo ottimale generando un eccesso di torsione del busto e la “perdita delle gambe dietro”.

4 Braccia troppo chiuse in discesa

Istintivamente si può essere portati a chiudere l’angolo avambraccio-braccio quando si corre in discesa. In questo modo, però, le spalle si alzano e l’appoggio avviene di tallone. Basta un minimo di coraggio per percepire come, con un angolo più aperto, aumentano stabilità e sicurezza dell’appoggio, e anche la velocità di corsa.

5 Braccia che non oscillano e restano ferme

I risultati di uno studio effettuato da Christopher J. Arellano e Rodger Kram nel 2014 evidenziano che l’oscillazione delle braccia riduce al minimo la rotazione del busto. Non solo, l’oscillazione attiva delle braccia fornisce anche benefici sia metabolici che biomeccanici durante la corsa.