La maratona è un traguardo ambizioso. Chi non sogna di riuscire a correre una 42K almeno una volta nella vita? Ma se a sognarlo sono in molti, in pochi poi ci riescono davvero.

Tuttavia, la maratona può essere alla portata della maggior parte dei runner, purché approcciata nel modo giusto a livello di preparazione e anche a livello mentale .

Tutto parte dalla testa

La chiave di accensione è infatti nella nostra testa ed è rappresentata proprio da ciò che chiamiamo “sogno”, ovvero quella capacità naturale e quel privilegio che l’essere umano ha di visualizzare immagini nel futuro, la cosiddetta capacità di anticipazione. Vedere ciò che desideriamo è il punto di partenza imprescindibile per ogni traguardo, nella corsa come nella vita.

Tuttavia, per chi non si è mai approcciato ad una distanza così impegnativa come la maratona, la “chiave” della visione accende il motore, ma quasi sempre lo spegne immediatamente dopo per timore del fallimento.

Poniti degli obiettivi di corsa intermedi

Per riuscire è sì necessario sognare la meta, ma è anche fondamentale concentrarsi maggiormente sul processo di preparazione piuttosto che sull’obiettivo finale.

In pratica, quando si punta a una maratona si deve definire da subito una serie di traguardi intermedi e viverli come se fossero singoli obiettivi da raggiungere in sequenza.

Allo scopo, è molto utile dotarsi di programmi di allenamento periodici che ci concentrino su singoli traguardi progressivi, senza mai anticipare il periodo successivo. Arrivare quindi a costruire i cosiddetti allenamenti “lunghi” in modo crescente e celebrarli ad uno ad uno come fossero gare individuali.

Traguardo dopo traguardo rafforzeremo le nostre convinzioni trasformando l’esperienza in una sorta di “scala” con gradini e piani intermedi verso la vetta finale

Inoltre, focalizzarsi sul metodo piuttosto che sull’obiettivo è una potente strategia per rendere fattibili nella nostra mente anche i traguardi più ambiziosi, contrastando la paura di fallire.

È una questione di identità più che di obiettivo, del resto cosa è un “maratoneta”? Un maratoneta è sì quella persona in grado di correre i 42 chilometri della gara, ma ancor di più è quella persona disposta ad allenarsi a lungo e con costanza per riuscirci.

La tua nuova identità di maratoneta

Ecco, focalizzarci sul percorso sin dal primo allenamento ci trasforma immediatamente l’identità e ci fa sentire maratoneti da subito!

Vivere il percorso con pazienza, lungo tutta la sua evoluzione graduale, costruirà la nostra “nuova identità” rafforzando le convinzioni e rendendo il sogno finale sempre più reale settimana dopo settimana.

Del resto “successo” è il participio passato del verbo “succedere” ed è quindi il percorso nella sua interezza l’ingrediente imprescindibile per essere felici in quegli impagabili 195 metri che chiudono una maratona.


Andrea Giocondi è stato uno dei più grandi interpreti italiani della distanza degli 800 metri, con un personale di 1’44”78. Preparatore atletico, è ideatore del programma "più32” per preparare la maratona.