Correre una maratona non è per tutti. Prepararla e portarla a termine comporta per il nostro organismo, uno stress importante, soprattutto a livello cardiovascolare, osteomuscolare, metabolico e respiratorio.
Basti considerare che al termine di una maratona la troponina, molecola espressione di danno cardiaco, aumenta in modo significativo (per altro è importante specificare che il suo incremento è inversamente proporzionale alla qualità della preparazione, sottolineando quindi quanto sia importante arrivare a correre una maratona con un allenamento adeguato).
Maratona per tutti? Ci vuole un cuore in salute
Per quanto riguarda i problemi cardiovascolari è bene che non partecipino a una maratona le persone con aritmie ventricolari sostenute, cardiomiopatie, infarti che abbiano compromesso la funzione cardiaca.
Invece, per le persone che abbiano una ischemia cardiaca oppure che abbiano avuto un infarto senza evidenti danni funzionali, e che presentino le seguenti caratteristiche: assenza di aritmie ad un elettrocardiogramma di 24 ore (Holter), test da sforzo massimale senza alterazioni ed ecocardiogramma che dimostri una funzione cardiaca adeguata, non esistono controindicazioni cliniche a correre una maratona, purché ci si arrivi con una adeguata preparazione e si mantenga un passo tale da rimanere in soglia aerobica.
È però opportuno specificare che l’attuale normativa italiana controindica comunque in questi soggetti la concessione dell’idoneità agonistica, necessaria nel nostro Paese per poter correre una maratona.
Maratona per tutti? Ecco chi deve usare prudenza
Dal punto di vista osteomuscolare, deve prestare attenzione chi presenta lesioni degenerative cartilaginee a ginocchia e anche. L’impegno, non tanto per concludere i 42 km di una maratona quanto per allenarsi, i km e le settimane necessarie per raggiungere una preparazione adeguata, rappresentano un rischio certo di dovere anticipare i tempi di una possibile protesi.
Per quanto riguarda i problemi metabolici, una prudenza particolare nel correre la maratona deve essere posta dai soggetti diabetici. È opportuno, per evitare i rischi di una pericolosa ipoglicemia, mantenere un ritmo di corsa che permetta di rimanere al di sotto della propria soglia aerobica. Infine, per chi ha malattie respiratorie è possibile correre una maratona purché abbia potuto seguire una graduale tabella di allenamento e mantenendo un ritmo che consenta una respirazione facile.
Il Dott. Flavio Doni è Medico specialista in Cardiologia e Cardiologo dello Sport, nonché maratoneta. È responsabile del Running Center presso il Poliambulatorio il Sole di Cinisello Balsamo (MI).