Sei in tensione prima di una gara? È tutto normale: settimane e mesi di allenamento e sacrifici per prepararti alla gara dei tuoi sogni e puntare, magari, a un nuovo record personale, possono creare un po’ di ansia nelle ore prima del via.

La strategia numero uno è quella di restare concentrati sull’obiettivo. A spiegarcelo l’atleta azzurra di salto triplo Dariya Derkach che, in occasione del talk The Running Academy by Cisalfa Sport e Runner’s World a Roma, ci ha raccontato la sua tecnica personale quando si trova in pedana.

Campionessa italiana in carica con un record personale di 14,52 m stabilito nella finale di Diamond League 2023 a Eugene Oregon, Daryia è una delle figure più affascinanti dell’atletica leggera azzurra. Classe 1993, specialista del salto triplo ed ex lunghista e multiplista, l’atleta dell'Aeronautica militare ha partecipato a ben tre Olimpiadi: Rio de Janeiro 2016, Tokyo 2020 e l'ottimo ottavo posto a Parigi 2024, come ai Mondiali 2023 a Budapest.

Grintosa e concentrata in pedana, anche un’atleta dalla lunga esperienza come Daryia si trova spesso a fare i conti con quel "piccolo mostriciattolo interiore" – come lo chiama lei – che rischia di compromettere sacrifici e allenamenti. Ecco i suoi consigli per gestire al meglio l’ansia pre gara.

Ansia pre gara: i consigli dell’olimpica azzurra Dariya Derkach

“L’ansia pre gara è qualcosa che sicuramente accomuna runner e saltatori anche se con qualche piccola differenza: chi corre può avvertire tensione più all'inizio della gara che, subito dopo la partenza, si riesce a scaricare. Mentre per chi pratica salto triplo o salti in generale, questa rimane anche dopo il primo salto, quindi durante tutta la gara: un saltatore può iniziare la serie con un salto bruttissimo oppure fare due nulli prima di entrare in finale, cercando di risolvere tutto in un unico salto, altrimenti si è fuori.

Ognuno ha un modo personale per gestire la tensione e io negli anni ho avuto molte difficoltà, soprattutto da giovane quando, anche nelle migliori delle condizioni, riuscivo ad auto sabotarmi. Poi ho imparato a suddividere la competizione in più fasi, prima e durante gara, cercando di focalizzarmi su piccoli gesti, dettagli che ho automatizzato prima di tutto in allenamento per poter fare dell’ansia un’alleata e superare la tensione anche in gara”.