C’è chi nuoterà, chi pedalerà, chi camminerà. Ma nessuno sarà solo. Venerdì 12 settembre, a Fossacesia Marina in provincia di Chieti, la Costa dei trabocchi farà da cornice al debutto del Parkithlon, un triathlon pensato per unire persone con il Parkinson, caregiver e neurologi in un’esperienza di sport e condivisione.

L'iniziativa, promossa dalla Fondazione Limpe per il Parkinson, oltre a voler sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia, ha il nobile obiettivo di raccogliere fondi per sostenere la ricerca. Tutti possono contribuire sulla piattaforma retedeldono.it.

Parkithlon, tutto quello che c'è da sapere

Ogni partecipante percorrerà il proprio tratto di strada, simbolico e reale, per testimoniare che la malattia si affronta anche insieme, e che l’attività fisica può essere parte integrante del percorso di cura. Un gesto collettivo che mette al centro la persona, non la patologia, e ribadisce l’importanza di sentirsi parte di una comunità che si muove nella stessa direzione.

Per questa prima edizione saranno oltre 100 i partecipanti, tra persone con Parkinson, neurologi e caregiver. Alcuni correranno individualmente, altri in staffette che coinvolgeranno il nucleo familiare - genitori e figli, nuora e suocero, marito e moglie - o il proprio medico di riferimento. Venendo al formato, prevista una staffetta triathlon 'super sprint', con tre frazioni - 400 metri a nuoto, 10 chilometri in bici, 2,5 chilometri di camminata veloce - progettate per essere accessibili a tutti, in singolo o in squadra. Il tutto in uno scenario naturale, lungo un tratto di costa tra i più belli d’Italia. Il valore dell’iniziativa trova fondamenta solide anche nella letteratura scientifica.

Parkithlon, l'importanza dello sport

L'attività fisica regolare, soprattutto di tipo aerobico, è riconosciuta come un intervento non farmacologico fondamentale per chi convive con il Parkinson: migliora la qualità della vita, rallenta il declino motorio e cognitivo, contrasta sintomi come depressione, affaticamento e insonnia.

"Lo sport - così Michele Tinazzi, presidente della Fondazione Limpe - può essere uno strumento potente nella gestione del Parkinson. Non si tratta solo di semplice attività fisica prescritta a scopo riabilitativo, ma di una pratica consapevole e regolare, che agisce su corpo e mente. Migliora l’umore, rallenta il declino motorio e cognitivo, crea motivazione e contatto umano". La manifestazione raccoglie anche il testimone della Swim for Parkinson, la traversata a nuoto dello Stretto di Messina che in quattro precedenti edizioni ha già visto pazienti, familiari e medici impegnati insieme, in acqua, per testimoniare che la malattia non può spezzare la volontà né isolare le persone. Due neurologi ferraresi sono gli organizzatori della manifestazione: Mariachiara e Stefano Sensi.