C’era una volta il gennaio del 2020. E quella storia iniziava con la domanda: perché corriamo? Quattro anni dopo la domanda è la sempre stessa. Ciò che nel frattempo è accaduto, ha aumentato le risposte possibili. E, di sicuro, correre, camminare, muoversi sono azioni interpretate oggi in maniera diversa rispetto a quattro anni fa. Ma cosa accadeva nel gennaio del 2020?
Di lì a poco più di un mese, il 22 marzo per la precisione, a Lisbona in Portogallo sarebbe partita la prima stagione delle SuperHalfs, il circuito che raduna una serie di mezze maratone europee, scelte tra le più suggestive e popolari.
Adesso sappiamo che le SuperHalfs sono una realtà che ha iniziato a esistere nel 2022, è cresciuta, sempre più runner al mondo le frequentano e, in questi 4 anni, sono aumentate nel numero. Infatti, le mezze maratone che compongono questo viaggio nel 2024 da 5 sono passate a 6.
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Il passaporto virtuale
La formula delle SuperHalfs non è mutata. Un circuito di 6 21k europee che delineano un gioco semplice, che contiene una sfida speciale. Chi si registra gratuitamente al circuito, sul sito www.superhalfs.com, ottiene un passaporto virtuale, dove vengono tracciate le tappe del percorso.
Chi si iscrive e completa le sei mezze in 60 mesi (36 per chi ha iniziato la serie con le 5 mezze) dalla prima alla quale partecipa, guadagnerà la medaglia di SuperRunner, con la soddisfazione di aver vissuto un viaggio indimenticabile.
Fino ad oggi, 433 runner risultano essersi messi al collo la Super medaglia finale della serie di 5 mezze. 23 sono italiani: tra le donne, le prime tre connazionali che incontriamo nella Hall of Fame del circuito sono: Irene Palazzi, Laura Trombini e Maria Crescimbeni. Tra gli uomini i primi tre sono Alberto Bonardi, Alberto Dosi e Alessandro Di Cola.
La mappa delle SuperHalfs
Nel 2024, le SuperHalfs anticipano la primavera, partendo il 17 marzo da Lisbona (Portogallo) e proseguendo il 6 aprile a Praga (Repubblica Ceca) e il 7 aprile a Berlino (Germania - esordiente nel circuito). C’è chi sta programmando di partecipare a entrambe le gare: noleggiare un’auto a Praga subito dopo la corsa del sabato, viaggiare verso Berlino e correre lì la domenica.
L’ultimo scampolo d’estate vivrà il 15 settembre a Copenaghen (Danimarca), per poi inaugurare l’autunno a Cardiff (Galles) il 6 ottobre e terminare, il 27 ottobre, tra le luci del lungomare di Valencia (Spagna). Una mappa che unisce gli estremi dell’Europa, ognuno col suo passo, ognuno col suo stile.
Effetto SuperHalfs: finisher aumentati esponenzialmente
Interessante la comparazione dei finisher tra il 2022, anno inaugurale delle SuperHalfs, e il 2023. Secondo i dati messi a disposizione dalle singole organizzazioni, la crescita è esponenziale.
Lisbona nel 2022 ha registrato 7.770 finisher, nel 2023 10.540; Praga è passata da 6.743 a 10.212; Copenaghen da 21.565 a 24.382. Cardiff da 12.946 a 19.923. Valencia da 16.920 a 19.504. Sarà interessante vedere se anche Berlino seguirà il trend, come è facile pronosticare.
Più resistenti che veloci. Il desiderio alza il volume
In questi anni, molti runner dicono di essersi scoperti più resistenti che veloci. Questo significa che non corriamo per fermare in fretta il tempo sull’orologio, ma per poter vivere esperienze lungo i chilometri. In questi viaggi con la scusa della scorsa, ascoltiamo un sacco di persone raccontare i motivi per cui hanno iniziato a correre e continuano a farlo. Sono tutte motivazioni preziose perché ci fanno alzare dal divano, anche d’inverno, con il gelo che punge polpacci, mani e guance, e d’estate, quando il cielo acceca e la gola è asciugata dell’asfalto.
Divano 0 è la prima ripetuta verso il traguardo, in un tempo solo nostro anche quando lo condividiamo. Abbiamo imparato che più forte del sogno è il desiderio. Il sogno rapisce gli occhi, la fantasia. Il desiderio fa scattare in piedi, fa passare all’azione. Il sogno ispira. Il desiderio alza il volume.
Le origini
L’idea delle SuperHalfs era venuta nel 2020 a Carlo Capalbo che da più di 25 anni lavora a Praga, dove, con Gelindo Bordin ed Emil Zapotek, nel 1995 ha organizzato la prima edizione della maratona.
In Repubblica Ceca, Capalbo è l’artefice della RunCzech Running League, un circuito con 7 Gold Label, uno dei maggiori riconoscimenti di qualità organizzativa conferiti dalla World Athletics.
E l’Italia?
Sul sito del circuito si legge che le 6 mezze sono state scelte in base a qualità dei servizi offerti, popolarità della corsa, luogo e sensibilità alla sostenibilità ambientale. Tutte detengono una label assegnata dalla World Athletics e Copenhagen (2014), Cardiff (2016) e Valencia (2018) hanno ospitato i campionati mondiali di mezza maratona.
Questa storia, a questo punto, si può chiudere con un’altra domanda: quando una mezza maratona italiana avrà le caratteristiche per essere inserita in un circuito come SuperHalfs? Ora, spazio al viaggio. Di corsa. Ognuno col proprio passo e col proprio stile.