Prima dei Giochi Olimpici di Parigi, l’atletica italiana affronterà i Campionati Europei under 18 di Banska Bystrica, in Slovacchia. Poco importante? Non proprio, se visto con lo sguardo lungo di chi pensa alle prossime Olimpiadi di Los Angeles 2028 o addirittura Brisbane 2032.

L’atletica azzurra targata 2024 non è solo la più grande di sempre per talenti e risultati, ma ha anche nelle nuove e nuovissime leve un interessante bacino di talenti, pronto a garantire grandi risultati per i prossimi dieci anni. La vera sfida sarà non commettere gli stessi errori del calcio italiano, incapace di coltivare e conservare i suoi migliori giovani.

Da giovedì 18 a domenica 21 luglio, 69 azzurrini sfideranno i pari età europei nel loro primo, grande evento internazionale. C’è però chi già è nell’èlite internazionale, e non solo tra i minorenni.

Campionati Europei under 18, la stella Inzoli

L'ultima meraviglia dell’atletica italiana si chiama Daniele Leonardo Inzoli, milanese di 15 anni (ne compirà 16 il 12 agosto) che è già sulla bocca di tutti dallo scorso 15 maggio, ovvero dal giorno del Meeting di Savona. Eravamo tutti presi a meravigliarci del (primo) record mondiale under 20 di salto in lungo di Mattia Furlani (8.36), che quasi non abbiamo dato peso a un ragazzino leggero e veloce come il vento che atterrava a 7.90, misura mai raggiunta da un quindicenne.

A modo suo, Inzoli ci aveva già abituato a simili exploit, visto che da under 16 si era tolto la soddisfazione di superare più volte nell’albo dei record Andrew Howe, il prototipo dei fenomeni giovanili. In soffitta quello del lungo con 7.61, poi da under 18 quello del lungo indoor con 7.62. Migliora anche il record di famiglia, visto che il fratello Francesco Ettore è un ottimo saltatore (7.59), medaglia di bronzo proprio agli Europei under 18 di due anni fa, quando a vincere fu Mattia Furlani. Affari di famiglia il lungo e la velocità, eredità di mamma Danielle praticata in Cameroun, prima di trasferirsi in Italia come medico.

Daniele è studente al Liceo Gonzaga di Milano, scoperto da Rosa Anibaldi e ora seguito da Giada Mingiano, ed è tornato a far parlare di sé dopo la recente vittoria nei 100 metri ai Campionati Italiani Allievi (under 18).

Sulla pista di Molfetta ha messo in fila tutti correndo in 10”49, quinto tempo italiano di sempre della categoria. Ai Campionati Europei Inzoli si presenta da capolista nel salto in lungo. Sarà difficile scalzarlo.

Campionati Europei under 18, Nappi più veloce di Tortu

Tra Molfetta e Banska Bystrica c’è un altro nome pronto a imporsi all’attenzione dell’atletica dei grandi. Lui è Diego Nappi, sedicenne sardo di Porto Torres, che in Puglia l’ha fatta davvero grossa: ha corso i 200 metri più veloce di Filippo Tortu.

Eh sì, quando pensi che certi record debbano durare per decenni, ecco che anche il campione olimpico viene superato dopo “soli” nove anni, e addirittura di 13 centesimi! Un tempo notevolissimo, che conferma i progressi del talento allenato da Marco Trapasso già visti questo inverno al coperto (21”52, più veloce del solito Howe), e che lo pone come numero due tra i pretendenti al trono europeo del mezzo giro di pista: davanti c’è solo il britannico Odey-Jordan con 20”55.

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Credit Grana/Fidal

Campionati Europei under 18, promette bene anche il futuro della velocità al femminile

Non finisce di stupire la milanese Elisa Valensin, 17 anni, che da questo inverno sta riscrivendo in coppia i primati italiani under 18 e under 20. Prima nei 200 indoor con 23”72, poi nei 200 metri con 23”15 (più veloce di Dalia Kaddari) e infine nei 400 metri, dove nell’unica sua gara fin qui disputata (il 19 giugno a Nembro) ha corso in 52”50. Cose mai viste sulle nostre piste.

Scoperta da Nadia Mondello e ora allenata dall’ex azzurro Fausto Frigerio a Bergamo, Valensin è il prototipo della velocista pura (11”68 nei 100 metri), brava anche negli ostacoli, capace di fare sognare una versione italiana di Allyson Felix o Sydney McLaughlin. Impossibile prevedere dove potrà arrivare. Per ora agli Europei under 18 è attesa a dominare i 200 metri.

Sulla carta la diretta rivale di Valensin sarà un’altra azzurra, Margherita Castellani, 15enne perugina dal fisico minuto e leggero ma già velocissimo. Campionessa italiana under 18 dei 60 e dei 100 metri, ha già saputo correre in 11”63 e 23”65. Ha già compiuto 16 anni ma è nata nel 2008 anche Viola Canovi, reggiana allenata da Loredana Riccardi, ovvero il tecnico che ha scoperto e cresciuto la primatista italiana dei 100 metri Zaynab Dosso. E proprio a Dosso la Canovi ha tolto il record emiliano di categoria correndo i 100 in 11”62.

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Francesca Grana

Campionati Europei under 18, senza Doula e Succo

Questo è il futuro della velocità azzurra, anche se solo i regolamenti impediscono di inserire tra queste future campionesse, altri due talenti che sono ancora troppo giovani per gareggiare tra le giovani. Paradossale? Sì, in questi tempi di rivoluzione atletica, dobbiamo tenere “in panchina” due prospetti come la lodigiana Kelly Doualla Edimo e la torinese Alessia Succo.

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Alessia Succo (fidal)
Le giovanissima Alessia Succo

Doualla Edimo, 14 anni (ne compirà 15 il prossimo 20 novembre), famiglia originaria del Camerun, dopo essere stata questo inverno la seconda italiana più veloce dell’anno nei 60 indoor (7”27, superata solo da Zaynab Dosso), all’aperto ha corso i 100 metri in 11”46, record under 16 e sesta italiana della stagione. Insomma, un posto in staffetta nella 4x100 olimpica se lo sarebbe guadagnato. Nel salto in lungo è atterrata a 6,26, misura con cui avrebbe vinto la finale dei Campionati Italiani Assoluti. Nei 150 metri, distanza spuria, ha invece segnato un 17”21 che è migliore anche del record under 20.

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Francesca Grana

Alessia Succo, velocissima anche con gli ostacoli in mezzo, si è invece espressa negli 80 metri correndo in 9”46, tempo che non solo è primato Cadette (under 16), ma addirittura record assoluto, migliorando il 9”55 corso due anni fa da Ayomide Folorunso. Questo accadeva lo scorso 13 aprile, otto giorni prima che la suddetta Kelly Doualla Edimo si riprendesse lo scettro correndo a Pavia in 9”39. Fulmini e saette nel cielo dell’atletica italiana.