Una super maratona. Non può esserci finale migliore per i Giochi di Parigi 2024 che sabato e domenica vivranno uno dei momenti più attesi: la sfida tra i migliori maratoneti al mondo.
E per onorare questa prova che è a tutti gli effetti considerata la gara regina dei Giochi, ci saranno proprio tutti (o quasi, visto che il favorito Sisay Lemma si è ritirato all’ultimo momento).
Mai il risultato finale è stato così incerto. Ai di là del valore dei contendenti, in gioco ci sono tante, tantissime variabili, compreso il fatto che in una gara olimpica si corre per la medaglia e non per il tempo. Questo rimette in gioco molti atleti che, sebbene non possano vantare tempi inferiori alle 2:03, hanno dalla loro un buon passo sul finale e la capacità di sprintare negli ultimi chilometri, quando sicuramente ci si batterà per le medaglie.
La maratona olimpica e quel muro al 29esimo km
Ma c’è un elemento in più che può fare la differenza: è il percorso di gara. La maratona olimpica di Parigi è stata disegnata in omaggio alla città e tocca molti dei luoghi più iconici e significativi.
Un vero tour con partenza dall’Hotel de là Ville, a pochi passi da Notre Dame e dal Louvre, per poi spingersi fino a Versailles e alle foreste alle porte di Parigi.
Un percorso che avrà un’altimetria davvero insolita per i Giochi, ben 438 metri totali, con due maxi salite (al 20esimo e al 29esimo chilometro), che sicuramente faranno selezione premiando gli atleti più versatili.
In particolare fa paura la seconda salita: quasi un chilometro (pendenza di oltre il 13%) sul Pavé des Gardes. Per chi ha corso Boston, questa salita è molto più lunga e più pendente.
Kiplagat, Kipchoge e gli altri attesi protagonisti della maratona olimpica
Lo stesso campione Haile Gebrselassie che di maratone se ne intende, ci ha detto che sarà una gara per i giovani talenti del Kenya e dell’Uganda a cominciare da Victor Kiplangat, trionfatore agli ultimi Mondiali di Budapest, campione mondiale di corsa in montagna.
Kipchoge che farà? Difficile dirlo. Il grande campione keniano è lì per conquistare il suo terzo oro e sebbene l’età e le caratteristiche di gara non sono dalla sua parte potrebbe sorprendere con la sua classe innata.
L'Italia schiera i suoi assi sui 42 km di Parigi
Gli azzurri non hanno mai avuto una squadra così forte: Yeman Crippa è atteso a una prova per lui inedita. Il suo personale di 2:06:06 è giudicato da molti un tempo prudente per Yeman che appare essere più veloce, ma come dicevamo qui conta la capacità di reagire nel finale e lui ha indubbie doti da fondista veloce.
Per lui sarà anche una gara con molto dislivello che fino ad ora non ha mai provato. Eyob Faniel sulla carta ha tutte le carte in regola per correre a ridosso dei primi e giocarsi le sue carte nel finale, mentre Daniele Meucci rappresenta la carta della sicurezza. La scelta è caduta su di lui per la sua capacità di interpretare bene tutte le gare più importanti.
In campo femminile sarà grande battaglia. Ci sono proprio tutte da Tigist Assefa, detentrice del record mondiale a Sifan Hassan, fino a Brigid Kosgei, ex detentrice del record mondiale nella maratona, e Hellen Obiri. Sarà una gara epica anche la loro.
Per l’Italia sono attese Giovanna Epis e Sofiia Yarmchuk, reduci da stagioni incredibili nelle quali hanno corso sempre ai massimi livelli. Anche nella gara di domenica (partenza alle 8 del mattino), nulla è scontato e vincerà solamente chi riuscirà a leggere meglio la gara e il valore degli avversari.