Dick Hoyt, diventato celebre alla maratona di Boston per aver spinto suo figlio Rick su una wheelchair (sedia a rotelle da corsa) per 32 volte, è morto. Aveva 80 anni.
Dopo la loro prima gara insieme da Hopkinton, Massachusetts, a Boylston Street a Boston nel 1980, gli Hoyt sono diventati famosi negli Usa e anche nel mondo per le loro imprese, e insieme hanno ispirato le persone con disabilità e le loro famiglie in tutto il mondo.
Rick Hoyt, che ora ha 59 anni, è nato con una grave forma di paralisi cerebrale a causa di alcune complicazioni durante il parto che avevano interrotto l'apporto di ossigeno al suo cervello. Non è in grado di parlare e la testa e le ginocchia sono le uniche parti del corpo che può muovere volontariamente.
Comunicando con l'aiuto di un computer speciale, nel 1977 Rick disse a suo padre che voleva che facessero una corsa su strada di cinque miglia insieme a Westfield, nel Massachusetts. Dick, che all'epoca non era un runner, spinse suo figlio sulla wheelchair e corsero per l'intera distanza, anche se arrivarono penultimi.
Dopo la gara, Rick disse a suo padre: “Papà, quando corro, mi sembra di non essere handicappato”.
Questo ha dato il via ad una serie incredibile di imprese sportive. Hanno preso parte a centinaia di eventi di resistenza, dalle maratone a sei triathlon Ironman, con Rick in una barca legata a Dick da una corda elastica per la parte di nuoto.
Dave McGillivray, il direttore di gara della maratona di Boston, ricorda come ha incontrato per la prima volta Dick Hoyt durante la Falmouth Road Race alla fine degli anni '70.
“Questo signore corre accanto a me spingendo un ragazzo su una sedia a rotelle”, racconta McGillivray. “Ho fatto una doppio scatto. Poi abbiamo iniziato a gareggiare l'un l'altro. Nella mia mente, penso, non posso lasciare che un ragazzo che spinge suo figlio su una sedia a rotelle mi batta. Alla fine mi ha battuto”.
Dopo la gara, si sono incontrati. McGillivray ha raccontato di aver organizzato dei triathlon e gli gli ha detto che avrebbe dovuto fare un triathlon. La risposta di Hoyt: “Beh, solo se posso farlo con Rick”.
Gli Hoyt hanno terminato la loro Boston Marathon più veloce insieme (2:48:51) nel 1986, quando Dick aveva 45 anni. Il loro record personale, secondo il sito web del Team Hoyt , è stato di 2:40:47 alla maratona dei Marine Corps del 1992.
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I due hanno dato vita alla Fondazione Hoyt nel 1989 per aiutare i giovani con disabilità in tutti gli aspetti della vita quotidiana, compreso lo sport.
Tom Grilk, ora CEO della Boston Athletic Association (BAA), incontrò per la prima volta gli Hoyts quando era uno speaker sul traguardo alla maratona di Boston nei primi anni '80. Non ci volle molto perché diventassero famosi dopo la loro prima corsa a Boston.
“Poeple mi ha chiesto, come era quando li si vedeva arrivare", ha raccontato Grilk a Runner's World . “Molto prima di vederli, sentivi la folla reagire. Era un ruggito diverso da qualsiasi altro. Un boato che attraversava l'aria. Era qualcosa di diverso”.
Il Team Hoyt può essere stato fonte di ispirazione per molti, ma non è mai stato questo l'intento di Dick Hoyt.
“Nella sua performance umana era un duro”, ha detto Grilk. “Da gentiluomo era silenzioso. Non ha mai cercato occasioni per parlare di se stesso. Era lì per stare con suo figlio, fare qualcosa di buono con lui e per lui”.
Nel 2013, una statuta di bronzo del padre e del figlio è stata installata vicino alla linea di partenza della maratona di Boston a Hopkinton, nel Massachusetts.
La loro ultima corsa a Boston è stata nel 2014, quando Dick aveva 72 anni, e hanno finito in 7:37:33. L'anno successivo l'amico di famiglia Bryan Lyons, runner e sostenitore della squadra di maratona del Team Hoyt, ha assunto il compito di spingere Rick, mentre Dick Hoyt è stato il gran maresciallo onorario della gara nel 2015. Lyons è morto improvvisamente l'anno scorso all'età di 50 anni.
Rick ha dovuto rinunciare alla maratona di Boston del 2019 per una polmonite e l'edizione 2020 della gara si è tenuta solo virtualmente.
Oltre a Rick, Dick Hoyt aveva una compagna di lunga data, Kathy Sullivan-Boyer, i figli Rob e Russ e i nipoti.
di Sarah Lorge Butler scrittrice e giornalsita di Eugene, Oregon.
