Camminare è facile. Camminare è salutare. Camminare è naturale. Proprio per questo sono tante le persone che scelgono il cammino come prima modalità per avvicinarsi o riprendere l'attività sportiva. Dopotutto camminare è una delle prime azioni che si imparano fin da bambini. Ed è anche alla portata di tutti.

Uno studio fatto da Polar elaborando i dati aggregati dalla piattaforma Polar Flow ha rivelato come dall'inizio della pandemia il walking sia stata una delle attività in più rapida diffusione, soprattutto tra i giovani della Generazione Z. Nel 2021, rispetto all'anno precedente, c'è stato un incremento del 25% di camminatori tra i 16 e i 29 anni, che in media effettuano 3 sessioni di walking alla settimana.

Incremento di camminatori nel 2021 rispetto al 2020 suddiviso per età (i dati della ricerca sono rilevati dal sistema Polar Flow, generati dall’utilizzo di diversi tipi di dispositivi Polar, in più di 12 paesi, includendo un campione di +1.000.000 di utenti dai 16 anni in su che si allenano almeno una volta a settimana, tra Gennaio 2019 e Dicembre 2021. Questi risultati sono calcolati sulla base di dati di singoli individui anonimizzati. I dati sono stati trattati in forma aggregata per produrre i risultati pubblicati).

Per capire i reali benefici della camminata abbiamo contattato Maurizio Damilano, ex marciatore campione olimpico a Mosca nel 1980 e due volte campione mondiale della 20 km, che nel 2001, insieme al fratello gemello Giorgio, ha ideato e sviluppato una vera e propria disciplina, il Fitwalking, derivata dal Power Walking statunitense e mixato ad accorgimenti ed esercizi presi in prestito dalla Marcia.

«Corsa e cammino, dal punto di vista del benessere fisico, possono portare i medesimi benefici - sostiene Damilano -. Il vantaggio del camminare - che anche uno dei motivi per il quale spesso viene prediletto da persone di una certa età – è quello di avere un impatto meno violento rispetto alla corsa nella fase di volo, perché anche camminando a passo svelto, il sovraccarico strutturale è inferiore. Ma, rispetto alla corsa, senza una tecnica adeguata è decisamente più complicato innalzare il livello di impegno e di intensità e, di conseguenza, raggiungere i risultati che ci si aspetta. Camminare è un'attività avvicinabile davvero da tutte le persone, anche da chi parte da zero. L'unica vera difficoltà è quella di imparare la giusta tecnica. Perché senza un utilizzo corretto della biomeccanica è difficile riuscire a salire oltre certe velocità».

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Il Fitwalking permette in poco tempo di raggiungere una camminata tra i 6'30" e i 7'30" minuti al chilometro, che vuol dire riuscire a lavorare con un impegno al 85/90% della frequenza cardiaca massima, come succede nella corsa. Ma a fare la differenza e a creare il beneficio, non è la velocità, ma l'impegno e l'intensità dello sforzo. E, come in qualsiasi sport, per raggiungere determinati risultati la parola d'ordine è gradualità.

«Trenta minuti di cammino sono il punto di partenza più comune. Nel giro di un paio di mesi, con la giusta tecnica, è possibile sviluppare un buon passo - 10 min/km sono comunemente considerati il confine tra la semplice passeggiata e la camminata sportiva - e riuscire a camminare senza problemi anche per un'ora e mezza».

La tecnica del Fitwalking, quindi, permette di rendere più efficace la camminata aumentando la velocità, mantenendo una gestualità naturale, e comprende il coordinamento di tutte le parti del corpo: piedi, gambe, tronco, braccia, spalle, collo e testa.

Il Fitwalking è un'attività motorio-sportiva amatoriale e dal 2015 è stata inserita come specialità nel settore non agonistico della Fidal.

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«Non esistono gare specifiche di Fitwalking, anche perché come disciplina è nata esclusivamente per la ricerca del benessere psico-fisico – spiega ancora Maurizio Damilano -. Noi normalmente suddividiamo chi lo pratica in tre diverse categorie: “life style”, le persone che amano camminare ma che non hanno alcun obiettivo sportivo; “perfomer style”, gli appassionati di Fitwalking che amano affinare la tecnica, seguono programmi specifici e prediligono l'aspetto allenante del cammino; “sport style”, i camminatori più sportivi che amano il confronto e vogliono mettersi in gioco anche in gara, preparandosi specificatamente (come nella corsa) per i diversi eventi e su svariate distanze. L'evoluzione estrema del Fitwalking potrebbe essere considerata la Marcia, che ha in comune con il cammino la gestualità, ma in quel caso andremmo a considerare una disciplina agonistica con un altro tipo di tecnica, di regole e di finalità».

C'è cammino e cammino quindi. Ma in qualsiasi modo lo si intenda, camminare (bene) è in grado di apportare numerosi benefici. Il vero segreto è imparare a farlo nel modo corretto.