Doppio terremoto sulla due giorni dei Campionati Italiani assoluti indoor di Ancona. Il primo è quello della sconfitta di Marcell Jacobs nei 60 metri, specialità dove il campione del mondo si è piegato al lucchese Samuele Ceccarelli, un “signor nessuno” per i non addetti ai lavori che si è migliorato fino a 6"54, terzo tempo dell’anno in Europa.

E qui arriva il secondo terremoto. La terribile tragedia sismica che ha investito Siria e Turchia lo scorso 6 febbraio rischia di lasciare strascichi anche sull’atletica leggera. Dal 2 al 5 marzo sono previsti a Istanbul i Campionati Europei indoor, ma la loro organizzazione trema. Voci e mezze voci circolano già nell’ambiente: se i Campionati venissero annullati, nessuno se ne stupirebbe. Dopo una Olimpiade posticipata per Covid, nessun evento sportivo è più intoccabile.

Ecco allora che tutto un po’ si ridimensiona, tanti sogni potrebbero finire all’alba, ma le buone cose viste ad Ancona restano. Eccome se restano.

Non solo Marcell Jacobs

Il lancio del peso sta attraversando davvero un bel momento, con il ritorno in piena forma di Leonardo Fabbri. Il fiorentino ha scagliato a 21,60 metri, a soli 7 cm dal primato italiano che appartiene a Zane Weir, secondo con 21,46 metri. Nel giorno del record mondiale dell’americano Ryan Crouser (23,38 metri), ecco la risposta azzurra.

Giovani e giovanissime crescono a suon di record italiani. Il milanese Edoardo Stronati, 19 anni da compiere, cancella un primato vecchio di 43 anni e porta il limite juniores del salto in alto a 2,24 metri, miglior misura al mondo dell’anno per la categoria.

I geni sono quelli giusti e la bergamasca Valentina Vaccari, figlia del quattrocentista azzurro Marco e della eptatleta Silvia Licini, sta già lasciando il segno. Nelle batterie dei 400 metri, l’ancora 16enne ha superato in un colpo solo il limite italiano Allieve (54"50) e Juniores (53"84) correndo in 53"81. Se però pensiamo che le precedenti primatiste, Ilaria Verderio ed Elisabetta Vandi, non sono poi riuscite a far meglio, non si sa se festeggiare o fare gli scongiuri.

Le gare più lunghe promettevano scintille e così è stato. L’astro nascente Pietro Arese conquista i 1.500 con una volata che lascia sognare per i campionati futuri. Il tempo di 3’48”07 è da gara tattica, ma la conduzione è stata intelligente e coraggiosa. Terzo l’anglo vicentino Ossama Meslek (3’48”37), che il giorno dopo si è andato a prendere la vittoria nei 3000 metri. Grande progressione finale (7’52”90) per staccare di venti metri Pietro Riva, altro top runner in crescita alla corte di Stefano Baldini.

L’olimpionico di maratona ha lasciato il segno anche nelle gare femminili, merito della genovese Ludovica Cavalli, che Baldini segue da pochi mesi. L’atleta dell’Aeronautica è in una forma strepitosa, sarebbe davvero una grande perdita se annullassero gli Europei indoor. Ad Ancona ha messo in fila tutte. Prima nei 1.500 a suon di primato personale con 4’08”00, necessario per staccare di un metro una top runner specialista come Sinta Vissa, “pro” negli Stati Uniti. Il giorno dopo, un semplice allungo le è bastato per conquistare anche i 3.000 con 9’14”25, tempo ormai da ripetuta per lei.

Negli 800 metri, il futuro è già presente. Merito di Catalin Tecuceanu, veneto di origine romena, arrivato al nuovo personale di 1’45”99, secondo solo al record italiano di Giuseppe D’Urso (1’45”44 nel 1993). Catalin supera uno scomodissimo Simone Barontini, classe 1999 come lui, sempre tignoso nella sua pista di casa: lo sorpassa poco dopo metà gara con l’irruenza che serve per sbrogliare le intricate matasse indoor. Il carattere ora è quello giusto. Per Barontini arriva un notevole progresso cronometrico con 1’46”82, sesto italiano all time.

Non c’è Elena Bellò negli 800 (altri programmi tecnici) donne, così Eloisa Coiro, 22 anni, fa tutto da sola e va a vincere in 2’03”55. Una conferma del buon momento di forma della romana, suggellato nel Meeting di Metz con il personale di 2’02”07, decimo tempo europeo della stagione. Molto bene alle sue spalle Federica Del Buono, che dopo il terzo posto nei 1.500, qui mette a segno 2’04”77, personale migliorato dopo 8 anni.

Insomma, la forma c’è e l’atletica italiana è pronta per affrontare al meglio i Campionati Europei Indoor. Se ci saranno.