A partire dalle Olimpiadi di Pechino del 2008, per quasi un decennio ha dominato le gare di velocità di 100 e e 200 metri, portando la Giamaica sul tetto del mondo dell'atletica e ad oggi è ancora l'uomo più veloce di sempre. Usain Bolt ha deciso che vuole tornare ad essere di nuovo protagonista nello sport che lo ha fatto conoscere a tutto il mondo, ma questa volta, non in pista.

In un'intervista rilasciata dei giorni scorsi a Reuters, il 36enne velocista giamaicano ha dichiarato di aver proposto più volte a World Athletics di voler tornare ad essere una figura in primo piano nel mondo dell'atletica leggera per cercare di rilanciarne l'immagine, ma di non avere ancora trovato un accordo finale.

Bolt ha dichiarato di essersi accorto di quanto l'interesse per le gare sia calato dopo il suo addio ma che qualche giovane, come il velocista statunitense e campione del mondo dei 200 metri Noah Lyles, sia in grado di farlo risalire e prendere il suo posto. "Lyles ha il carisma e la grande personalità necessari per coinvolgere e affascinare il pubblico", ha dichiarato Bolt.

Sempre parlando di giovani Bolt vede nei due connazionali Oblique Seville e Ackeem Blake due atleti in grado di rilanciare la Giamaica nell'atletica mondiale. "Lo scorso anno, Seville è arrivato quarto nei 100 metri, e sono rimasto molto impressionato. Anche Ackeem Blake sta facendo passi da gigante. Spero che il loro esempio possa servire a motivare molti altri giovani ad allenarsi più duramente e dedicarsi all'atletica", ha detto.

L'otto volte medaglia d'oro olimpica ha anche parlato della poca affluenza di pubblico ai Campionati mondiali del 2022 a Eugene e dello scarso seguito che l'atletica ha negli Stati Uniti, vedendo nelle prossime Olimpiadi di Parigi del 2024 un possibile momento di rilancio di tutto il movimento mondiale.

Nessuna parola invece sui due grandi rivali che da quasi un anno stanno facendo parlare di loro per le continue sfide mancate, Fred Kerley (fresco vincitore del Golden Gala di Firenze in 9"94) e il nostro Marcell Jacobs.