Condividere i propri percorsi con amici e follower è una pratica molto amata dagli utenti di Strava. Ma negli ultimi anni le impostazioni di localizzazione dell'applicazione sono state messe in discussione come potenziale minaccia alla sicurezza degli sportivi (runner ma non solo) di tutto il mondo. Recentemente, i ricercatori della North Carolina State University hanno esaminato più da vicino i problemi di privacy legati all'applicazione.

Il pericolo delle heatmap di Strava

Nel 2015 Strava ha introdotto una funzione chiamata "heatmap" che aggregava i dati di runner, ciclisti e sportivi in generale che tracciavano i loro percorsi e monitorare le loro statistiche attraverso la App. Heatmap permetteva agli utenti di scoprire i percorsi più popolari, di incontrare amici e svolgere gli allenamenti in luoghi sicuri e frequentati. Ma i ricercatori hanno scoperto anche che la funzione heatmap potrebbe aver involontariamente creato uno strumento per tracciare gli utenti e "violare" la loro privacy se i dati vengono incrociati con altri metadati specifici dell'utente.

Per verificare la loro teoria, i ricercatori dell'NCSU hanno condotto un test che prevedeva la raccolta di dati dalle heatmap in Arkansas, Ohio e North Carolina nel corso di un mese. Hanno poi analizzato le immagini delle heatmap, a cui hanno sovrapposto le immagini di OpenStreetMaps, estraendo i dati disponibili sulla posizione degli utenti. Alla fine, il loro studio ha indicato che trovare l'indirizzo di casa degli utenti è possibile (sfruttando le heatmaps), soprattutto se si considera che molti utenti forniscono i loro nomi completi e le proprie foto sull'app.

Mettendo in relazione i risultati con i dati di registrazione, i ricercatori hanno anche scoperto che le loro previsioni sulla posizione erano accurate al 37,5% circa. "Un utente più attivo produce più calore sulla heatmap di Strava e quindi è più facilmente identificabile", hanno detto gli autori dello studio. Hanno anche osservato che gli utenti che vivono in aree densamente popolate o non popolate sarebbero i più difficili da rintracciare.

Come sottolineano i ricercatori, Strava potrebbe rendere più sicure le heatmap in molti modi, ad esempio, consentendo agli utenti di impostare zone di privacy in prossimità delle loro abitazioni (come avviene già con i tracciati).

Per il momento, se la cosa vi preoccupa, assicuratevi di avviare l'app Strava solo quando siete un po' lontani da casa o disabilitate completamente la funzione nelle impostazioni dell'app. Anche rendere privato il proprio account e non includere la propria posizione nel profilo può rafforzare la sicurezza.
Al momento Strava non ha commentato i risultati dello studio.