Nell’ultima giornata dei Mondiali di atletica che hanno regalato all’Italia quattro splendide medaglie - l’oro nell’alto dell’ infinito Gianmarco Tamberi, gli scintillanti argenti della staffetta 4 x 100 e di Leonardo Fabbri nel peso, oltre al prezioso bronzo nella 20 km di marcia di Antonella Palmisano - gli azzurri concedono ancora spettacolo con le staffette 4x400 maschili e femminili, entrambe settime.
In mattinata si era corsa la maratona vinta dall’ugandese Victor Kiplangat in 2:08’53” (leggi qui), che va visto le buone prove di Daniele Meucci, decimo in 2:11’06”, e Yohanes Chiappinelli, undicesimo in 2:11’12”.
Settime le staffette 4x400 azzurre
Non parte Alessandro Sibilio con la staffetta azzurra che affronta la finale mondiale. Fermo per motivi fisici viene sostituito da Riccardo Meli. Con il quartetto composto da Edoardo Scotti, Riccardo Meli, Lorenzo Benati e Davide Re l’Italia della 4x400 finisce settima in 3’01”23.
La vittoria va agli Stati Uniti, oro con Quincy Hall, Vernon Norwood, Justin Robinson e Rai Benjamin in 2’57’31”, davanti a Francia (2’58”45, primato nazionale) e Gran Bretagna (2’58’45”).
Nella 4x400 femminile, una spettacolare rimonta di Femke Bol regala all'Olanda la medaglia d'oro in 3'20"72 davanti a Giamaica (3'20"88) e Gran Bretagna (3'21"04).
Settime le azzurre, anche qui con un quartetto rimaneggiato per l'assenza di Ayomide Folorunso. 3'24''98 il tempo ottenuto da Alice Mangione, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Giancarla Trevisan.
Nei 5000 vittoria riscatto di Ingebrigtsen
Doveva essere la gara del riscatto per Jakob Ingebrigtsen e così è stato. Il norvegese conquista l’oro che gli era sfuggito nei 1.500, dove era finito secondo battuto a sorpresa dal britannico Kerr.
Anche nei 5.000, tuttavia, il campione norvegese non ha vita facile. In una gara accesasi all’ultimo giro, Ingebrigtsen deve far fondo a tutta la sua voglia di vittoria per riacciuffare negli ultimi metri lo spagnolo Mohamed Katir che sembrava ormai lanciato verso il successo.
13’11”30 il tempo con il quale sale sul gradino più alto del podio, 13’11”44 il tempo che vale la medaglia d’argento per Katir. Bronzo per il keniano Jacob Krop in 13’12”28.
Oro negli 800 della keniana Moraa
Oro alla keniana Mary Moraa negli 800 metri, che con il tempo di 1’56”03 ottiene anche il record personale. L' argento va alla britannica Keely Hodgkinson (1’56”34) e il bronzo alla statunitense Athing Mu (1’56”61) che aveva dettato il ritmo per gran parte di gara.
La Moora diventa la terza keniana a vincere l'oro nella specialità del doppio giro di pista.
Winfred Yavi domina i 3.000 siepi
L’atleta del Bahrain Winfred Yavi si aggiudica la vittoria nella gara delle siepi dopo essere rimasta nella scia della primatista mondiale della specialità, la keniana Beatrice Chepkoech, fino all’ultimo giro.
Al suono della campana, la Yavi prende il comando e sul rettileo finale allunga ulteriormente per andare a vincere nell’ottimo tempo di 8’54”29, miglior prestazione mondiale stagionale.
Sotto i 9 minuti anche Beatrice Chepkoech, argento in 8’58”98, e terzo posto per la connazionale Faith Cherotich in 9’00”69.
Per l’Italia va dunque in archivio un’edizione dei Mondiali che non si vedeva da oltre 20 anni, da Edmonton 2001, quando anche lì gli azzurri conquistarono 4 medaglie. Ma non solo, la percentuale degli azzurri che hanno superato il primo turno, a Budapest ha raggiunto il 70%. “Siamo nella direzione giusta non soltanto per le Olimpiadi di Parigi 2024 ma anche per quelle di Los Angeles 2028”, ha dichiarato il presidente Fidal Stefano Mei.