Dulcis in fundo dicevano i latini, e a Eugene nella seconda giornata delle Finali di Diamond League, il meglio dell’atletica mondiale ha terminato con il botto - vedasi i due record mondiali siglati - la stagione. Sono stati assegnati gli ultimi 17 “diamantoni”, ma a spiccare nella notte americana stati il solito Armand Duplantis e Gudaf Tsegay.
Duplantis e Tsegey: la serata dei record del mondo
Ogni volta che gareggia Armand Duplantis si ha la sensazione che qualcosa di magico possa accadere in pedana e anche questa volta il campionissimo del salto con l’asta ha dato spettacolo. Non solo ha stravinto la gara, ma oltrepassando i 6.23 metri ha ritoccato il proprio record del mondo di 2 centimetri confermandosi ancora una volta un’assoluta star dell’atletica mondiale. Come detto, però quello dello svedese non è stato l’unico record infranto, nei 5000 metri femminili, grazie a una prova surreale, Gudaf Tsegay fermava il cronometro a 14’ 00” 21, firmando un nuovo primato mondiale. Una prova maiuscola per l’atleta africana, vicinissima a infrangere il muro dei 14’. Non male per chi solo poche settimane fa a Budapest trionfava nei 10000. Record mondiali, ma non solo, nei 3000 - distanza spuria e non presente negli eventi internazionali - Jakob Ingebrigtsen correndo su ritmi folli ha trionfato in 7’ 23” e 63 centrando il nuovo record europeo.
L'Italia si consola con Fabbri
Senza Larissa Iapichino, fermata da un piccolo problema fisico, e con Andy Diaz trionfatore nella prima giornata della Diamond League, l’Italia può consolarsi anche con l’ennesima prova solida del pesista Leonardo Fabbri. Il toscano dopo l’apoteosi di Budapest, si conferma un pezzo grosso del peso mondiale. Il 22 31 scagliato a Eugene, distante solo 3 centimetri dal risultato ungherese, ha proiettato Fabbri al quarto posto. Una gara dal livello abbacinante quella del peso con Joe Kovacs, bronzo agli iridati, primo in 22 93, Ryan Crouser secondo in 22 91 e Tom Walsh, terzo, in 22 69. Nei 400 ostacoli, gara vinta dall'olandese Femke Bol, buon sesto posto per l'azzurra Ayomide Folorunso che conclude così una grande stagione culminata con il sesto posto mondiale e il record italiano.