La maratona di Milano perde il suo record stratosferico e il mondo dell’atletica perde un altro campione a causa del doping. Il maratoneta keniano Titus Ekiru, vincitore per ben 2 volte a Milano e detentore del record del percorso siglato nell’edizione 2021, ha ricevuto una squalifica di 10 anni per doping dalla Athletics Integrity Unit. Il divieto durerà dal 28 giugno 2022, data della sospensione provvisoria, fino al 27 giugno 2032. Al termine di un'indagine (era stato sospeso a inizio estate), l'atleta 31enne è stato giudicato colpevole di due accuse di manomissione e di essere risultato positivo a sostanze vietate in due diverse occasioni.

I due test antidoping risutlati positivi erano stati effettuati a Milano, dove era stato trovato triamcinolone acetonide, e alla maratona di Abu Dhabi, dove era stato rilevato un oppioide sintetico. Proprio a Milano, nell’edizione speciale della maratona a causa del Covid, Titus Ekiru aveva fatto segnare il suo record personale di 2:02:57, segnando un primato ragguardevole per la Maratona di Milano. Un tempo che lo aveva collocato al sesto posto nella classifica mondiale delle maratone più veloci di tutti i tempi.


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Sia la vittoria milanese che quella negli Emirati sono state annullate, compresi i tempi e i premi in denaro di ciascun evento.

A quanto pare Ekiru era autorizzato a compiere delle cure particolari per far fronte a un problema a un ginocchio. Tuttavia, l'Agenzia mondiale antidoping considera il triamcinolone una sostanza proibita dal 2014, a causa della sua capacità di aiutare gli atleti a perdere peso senza perdere una quantità significativa di potenza.

Secondo quanto riportato da alcune fonti informative, l'AIU aveva scoperto irregolarità nei rapporti tra l’atleta keniano e un medico keniano che gli avrebbe somministrato le sostanze.

Caduto il tempo di Ekiru, ora il record della gara di Milano, che rimane la più veloce d’Italia, è di 2h03’55”, fatto segnare dal keniano Kipyego Reuben Kiprop, giunto secondo al traguardo nella stessa edizione.