L’Australia era lontana, la Serbia è vicina, ma l’Italia ancora declina la partecipazione ai Campionati Mondiali di corsa campestre, in programma sabato 30 marzo a Belgrado.

La decisione non stupisce più di tanto. Proprio noi di Runner’s World pubblicavamo già lo scorso 10 novembre le perplessità di Federico Leporati, responsabile del settore mezzofondo e fondo della Federazione di Atletica: “Esserci per fare cosa? Con quali obiettivi?”.


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Campionati Mondiali di corsa campestre: l'assenza dell'Italia

I dubbi sono rimasti da allora. Quasi tutti i migliori maratoneti si sono già espressi sulla 42 chilometri e ora sono tornati al lavoro; i fondisti di strada e pista sono già attivi tra ripetute, mezze e 10K; i giovani sono in ritiro nel Centro di preparazione olimpica di Tirrenia proprio nei giorni dei Campionati; i mezzofondisti della staffetta mista stanno caricando per i primi meeting della stagione.

Pesa lo spostamento della data

Questi mondiali di cross non s’hanno da fare. Troppo lontana l’anno scorso l’Australia, a Bathurst. Troppo vicina ai grandi appuntamenti la Serbia e il Parco dell’Amicizia di Belgrado, che paga soprattutto lo spostamento di data. Ricordiamo che questi Campionati erano previsti a Pola, in Croazia, il 10 febbraio, una posizione ideale in calendario. Problemi organizzativi hanno però portato al cambio di sede e di data.

E anche questi Mondiali li corriamo la prossima volta, che sarà il 10 gennaio del 2026 a Tallhassee, Stati Uniti d’America. Ci saranno azzurri in un posto così lontano? E con quali obiettivi?

bathurst, australia february 18 athletes compete competes in the womens senior race during the 2023 world cross country championships at mount panorama on february 18, 2023 in bathurst, australia photo by cameron spencergetty images for world athleticspinterest
Cameron Spencer//Getty Images

Mondiali di corsa campestre: un campionato in crisi?

Il tarlo di Federico Leporati sarà valido anche tra due anni, perché ormai il cross è un affare riservatissimo tra Kenya, Etiopia, Uganda e un po’ USA. La partecipazione si fa sempre più ridotta. Dai 21 paesi della prima edizione del 1973 si è saliti fino 76 dell’edizione del 2000 a Vilamoura, in Spagna. Il picco più basso con i 41 di Bydgoszcz (Polonia) nel 2013.

L’anno scorso in Australia (posticipati di due anni causa Covid) solo 45 paesi, mentre a Belgrado sono iscritte 51 nazioni (12 nella staffetta mista) per un totale di 485 atleti. Il ritorno in Europa ha solo parzialmente rialzato la partecipazione.

Campionati Mondiali di corsa campestre: cosa aspettarsi

Quel che si vedrà sui prati di Belgrado potrebbe essere la copia, o una leggera variazione sul tema di quanto visto un anno fa a Bathurst.

La gara femminile (10 km come per gli uomini) ha avuto il sussulto della vigilia quando l’olandese Sifan Hassan ha annunciato la sua presenza, salvo poi rinunciare per concentrarsi sugli appuntamenti in pista. Comprensibile. Così il ruolo di favorita va alla campionessa in carica Beatrice Chebet, che l’anno scorso ha poi vinto il mondiale della 5k e il bronzo sui 5000 metri a Budapest.

bathurst, australia february 18 beatrice chebet of team kenya celebrates winning the womens senior race during the 2023 world cross country championships at mount panorama on february 18, 2023 in bathurst, australia photo by cameron spencergetty images for world athleticspinterest
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Beatrice Chebet, campionessa in carica e favorita anche quest’anno

Non ci sarà Letensebet Gidey, la grande sconfitta del 2023, crollata a pochi metri dal traguardo. Ci sarà invece l’altra keniana Agnes Ngetich, terza in Australia, insieme alle compagne Cintia Chepngeno, Emmaculate Anyango e Lilian Rengeruk, argento mondiale nei 5 km. L’Etiopia risponderà con Tadelech Bekele, Mebrat Gidey, Bekelech Teku e Bertukan Welde. Per l’Uganda, Belinda Chemutai, Anneth e Sarah Chelangat, mentre l’Europa si presenta con la campionessa continentale, la norvegese Karoline Grovdal, la britannica Jessica Warner-Judd, la spagnola Irene Sánchez-Escribano.

Nella gara maschile saranno presenti alla linea di partenza gli ultimi due campioni mondiali e il podio completo di Bathurst. Ci saranno quindi gli ugandesi Jacob Kiplimo, campione uscente, e Joshua Cheptegei, vincitore ad Aarhus nel 2019 e che nel frattempo ha conquistato i record del mondo sui 5000 e 10000 metri. L’anno scorso Kiplimo, 23 anni, se ne andò facile gli ultimi 2 km mettendosi tutti alle spalle, compresa una tempesta in arrivo. Sarà altrettanto facile questa volta? Cheptegei fu terzo dietro all’etiope Berihu Aregawi, quest'anno vincitore del cross spagnolo di Elgoibar, pronto a rovinare la festa ugandese.

Ci sarà anche il campione del mondo di mezza maratona, il keniano Sebastian Sawe, insieme al compagno Ismael Kipkurui, campione del mondo under 20 l’anno scorso. Il cross europeo metterà in campo il britannico Will Barnicoat, campione continentale under 23, il francese Mehdi Frère maratoneta da 2h05:43 all’ultima di Valencia (assente però il campione europeo Yann Schrub), lo spagnolo Aaron Las Heras, l’anno scorso il primo degli europei.

Un po' d'Italia a Belgrado

A ben guardare, tracce di Italia ci sono. Jacob Kiplimo, il favorito, fino a pochi anni fa si allenava in Italia al Tuscany Camp con Giuseppe Giambrone. I ruandesi Noel Hitimana e Felicien Muhitira in passato sono stati tesserati per club italiani, così come l’ugandese Hosea Kiplangat. Tra le donne per il Burundi ci sarà la vincitrice dell’ultimo Campaccio, Francine Niyomukunzi, tesserata per il CUS Pro Patria Milano, mentre la sua compagna Cavaline Nahimana veste i colori dell’Atletica Libertas Unicusano Livorno.

Per l’Uruguay ci sarà la milanese di adozione Eliana Valeria Silvera Silva (cittadina italiana dallo scorso novembre), tesserata Atletica Casone Noceto, già vincitrice della Maratona di Verona.

bathurst, australia february 18 jacob kiplimo of team uganda crosses the finish line in first place in the mens senior race during the 2023 world cross country championships at mount panorama on february 18, 2023 in bathurst, australia photo by cameron spencergetty images for world athleticspinterest
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Jakob Kiplimo, primo a Barthrust nel 2023

Impietoso il medagliere dell’anno scorso, con 6 vittorie per il Kenya, 2 per l’Etiopia e 1 per l’Uganda. Le tre nazioni si sono spartite le classifiche individuali senior e junior, maschili e femminili, altrettanto a squadre più la staffetta mista. Al resto del mondo, solo le briciole. Anche per quel che riguarda i premi gara. I primi tre classificati guadagneranno 30, 15 e 10mila dollari, poi 7, 5 e 3mila fino al sesto posto. Premio anche per le classifiche a squadre con 20, 16 e 12mila dollari da dividersi tra gli atleti (poi 10, 8 e 4mila), infine 12mila dollari per la staffetta mista (8, 6 e 4mila a seguire). L’anno scorso fu il Kenya a sbancare. Difficile vada diversamente sabato a Belgrado.