Milano Marathon è stata una grande festa di sport per Milano, con quasi 20mila runner impegnati nella maratona e nella staffetta, ma è stata anche un grande banco di prova per i responsabili della sicurezza sanitaria. In una giornata calda, che poco dopo le ore 12 registrava oltre 24 grandi e un sole a piccolo sui runner, la corsa è stata davvero complicata per tanti runner.

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Decine le segnalazioni di malori, soprattutto in prossimità del traguardo di piazza Duomo. Tra le vittime illustri anche l'ex assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, che pur essendo alla sua settima martona, è stato colto di sopresa dal caldo ed ha accusato un malore a soli 600 metri dal traguardo. Evidentemnte disidratato, il suo corpo non ha retto alla fatica. Una assistente del percorso lo ha visto barcollare e lo ha fermato e assistito proprio mentre accusava un collasso. A quanto ha raccontato al Corriere lo stesso Gallera, si è ripreso mentre era su una sedia, dopo alcuni istanti di confusione. Ha preferito non finire la gara, nonostante si trovasse a un passo dal traguardo e del Duomo, ed è stato soccorso e sottoposto a tre flebo per reintegrare i sali persi.

Sono decine le situazioni simili determinate soprattutto dalla mancanza di adattamento del corpo al caldo primaverile. Gli esperti spiegano che per adattarsi alle temperature di tipo estivo occorrono tra le 5 e le 6 settimane. Dunque, nel periodo dei primi caldi, anche una temperatura non elevatissima in valore assoluto, può creare disagi e problemi, soprattutto se si sottovaluta l'idratazione.

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