Sono state svelate alla maratona di Boston, ma sono ancora in gran parte avvolte dal mistero le nuove scarpe da corsa di On che hanno condotto l’atleta keniana Hellen Obiri alla sua terza vittoria sulle strade della maratona più antica e iconica al mondo.
On Cloudboom Strike, scarpe da corsa dal design futuristico
Si tratta indubbiamente di una scarpa da corsa dal design futuristico e per certi versi fantascientifico. Sono caratterizzate da una tomaia completamente liscia e senza lacci; insomma, un calzino stampato con la tecnologia 3D per avvolgere bene il piede garantendo sufficiente presa, pur non utilizzando materiali di rinforzo o stringhe. Non si era mai visto in una scarpa da competizione su strada.
Una intersuola così non era stata mai vista nelle scarpe da corsa
Anche l’interuola è innovativa. Si conosce molto poco, ma già il fatto di sapere che si tratta di una intersuola in Pebax (il materiale più reattivo utilizzato in questo momento), con parti stampate in 3D e altre infuse in iperschiuma Helion (ossia gonfiate con un processo chimico molto complesso), lascia intendere quanto la tecnologia per la creazione di nuove intersuole stia evolvendo velocemente. Questa intersuola nasce come evoluzione della scarpa On CloudBoom Echo 3, lanciate la scorsa estate e dotate della schiuma in Pebax Hyperfoam Helion HP. Una evoluzione che però non ha nulla in comune con il modello che l'ha preceduta, soprattutto per i metodi di produzione, basati su infusione e stampa 3D Print.
Dalla nascita della prima super scarpa (la Nike Vaporfly del 2017), sta cambiando tutto e a Boston sono state ben 9 le scarpe diverse tra i concorrenti che hanno occupato i primi posti della gara maschile e femminile. All'interno di questa schiuma innovativa rimane presente una piastra in fibra di carbonio a tutta lunghezza. Insomma un concentrato di tecnologia che On ha ribattezzato On Cloudboom Strike e che al momento è catalogata alla World Athletics solamente come un prototipo.
Il via libera per l'uso in gara è arrivato un mese fa con la denominazione di On Dev1 e On Dev1.2, una doppia evoluzione dello stesso modello. Pare che la Obiri avesse ai piedi la Dev1 che sarà distribuita ad altri atleti nei prossimi mesi, ma che sarà sul mercato solamente a fine anno.
Il regolamento internazionale consente l’uso in gara di scarpe da corsa prototipo come On Cloudboom Strike
La scarpa è stata utilizzata per la prima volta in una gara da Hellen Obiri in virtù di un regolamento di World Athletics che da due anni ha reintrodotto la possibilità per gli atleti di portare in gara scarpe prototipo, a patto che sia state verificate e approvate dalla federazione e che possano essere consegnate su richiesta alla fine di ogni gara per eseguire delle analisi approfondite.
L’autorizzazione all’uso di prototipi, che precedentemente era vietata, è stata introdotta per consentire alle aziende sportive di poter continuare a sviluppare nuovi modelli anche contando sull’esperienza di gara. Tuttavia, il regolamento esclude l’uso dei prototipi nelle gare delle Olimpiadi e dei Campionati del Mondo, a meno che non siano state già prodotte e messe in vendita precedentemente alle competizioni.
Una nuova generazione di super scarpe da corsa è alle porte?
Siamo dunque dinanzi a una nuova generazione di super scarpe? Certamente sì. O quanto meno dinanzi a una evoluzione delle tecniche costruttive che è oggettivamente più complesso e costoso, ma permette di velocizzare le evoluzioni delle scarpe, producendo prototipi sempre più personalizzati ed evoluti, anche in serie piccolissime.
Veniamo al punto più dolente: il prezzo. Non si conosce il prezzo di questa. Nuova scarpa, ma c’è da giurarci che sarà quanto meno appaiato a quello della nuova adidas Adios Pro Evo1, l’altra super scarpa che solo pochi mesi fa aveva impressionato il mondo con il nuovo record del mondo femminile in maratona da parte di Tigist Assefa (2:11:53 Berlino 2023).