Per tutti noi che amiamo la corsa, l'appuntamento di The Running Academy è stato un vero spettacolo! Il Cisalfa Store di Milano, in via Arona 15, ha accolto Stefano Baldini, il "Dio di maratona", campione olimpico di maratona ad Atene 2004 che proprio quest'anno celebra i 20 anni della sua impresa.
Così, la terza tappa del ciclo di incontri e di corse ideato da Cisalfa Sport e Runner’s World, si è trasformato in una serata indimenticabile per oltre un centinaio di appassionati runner.
Il tradizionale talk tecnico di The Running Academy si è trasformato in una vivace intervista a Stefano Baldini da parte del direttore di Runner's World Rosario Palazzolo. Tra aneddoti, ricordi e tantissimi consigli di corsa, è stato un momento di grande emozione per tutti.
I 20 anni dall'oro olimpico di Atene, tra ricordi e il futuro
Si è parlato tanto, ripercorrendo il passato, parlando del presente e con uno sguardo al futuro. Siamo partiti dal 29 agosto 2004, quando ad Atene, nel tempio della maratona, Baldini entrò in modo ancora più imperituro nella storia dello sport italiano: "In quei Giochi ero carico - le sue parole -. In tutte le foto che mi hanno scattato nei giorni prima della gara ero sempre sorridente. Sapevo che con il caldo e con percorsi "mossi" avrei potuto dire la mia... così è stato con questo oro che nel 2024 compie 20 anni".
Una maratona non è mai banale, è ogni momento presenta a chi la corre problemi e disavventure: "Io definisco i maratoneti dei fantasisti, che sia un tombino, un rifornimento sbagliato o un pacer mancato. In gara accadono sempre delle cose fuori dal nostro controllo. Ad Atene ho atteso gli altri concorrenti per circa 90 minuti, poi ho deciso che dovevo prendere in mano la situazione e ho vinto".
Stefano è stato un grande atleta e, grazie al suo essere minuzioso e attento a ogni dettaglio, oggi nella "sua" Rubiera è diventato un eccellente allenatore, che prepara alcuni dei più importanti mezzofondisti della nostra nazionale. Non più da atleta, ma anche nella nuova veste non mancano trionfi e piazzamenti: "Allenare è bello e stimolante. Io seguo i miei atleti in presenza, mi piace vederli giorno per giorno, osservare miglioramenti e stato di forma... È incredibile notare come rispetto a solo 15 anni fa i metodi di allenamento e la tecnologia abbiano cambiato il mondo della corsa. Basti pensare alla tecnologia che sta dietro le scarpe, all'integrazione, alle nuove tecniche di recupero. Il livello si è alzato incredibilmente".
Prima di tuffarci per le vie di Milano in una corsa di 5 chilometri, Stefano ci ha anche ricordato come "Tutti possono correre una maratona! Basta volerlo, ci sarà sicuramente chi è più portato e chi meno, ma correre o camminare velocemente una maratona è alla portata di tutti".
Come sono le nuove Asics Gel-Kayano 31
La serata è stata anche l'occasione per testare in una running session di 5 chilometri nel parco milanese di City Life, le Asics Gel-Kayano 31, la nuovissima versione della storica scarpa da corsa del brand giapponese.
Una calzatura stabile, pensata per i runner che cercano un modello strutturato e comodo, adatto alle corse di tutti i giorni. Non si parla più di una scarpa antipronazione, ma di una calzatura stabile e ben ammortizzata. Questo grazie alla nuova tecnologia 4D Guidance System che sostituisce i vecchi e rigidi inserti antipronazione che si trovavano nell'area mediale del tallone.
Questo sistema di stabilizzazione è posizionato sotto l'arco plantare ed è realizzato con un materiale più morbido rispetto alla schiuma ammortizzante che compone l'intersuola. Promette stabilità ma contribuisce a rendere la scarpa flessibile e confortevole. Questo rende la nuova Kayano 31 un modello pensato sia per pronatori ma anche per runner neutri che cercano ammortizzazione e stabilità per le corse sulle distanze più lunghe.
Abbiamo provato Asics Gel-Kayano 31. Ecco i commenti dei partecipanti
Davide Cattaneo: “In termini di stabilità non ho trovato scarpe migliori di questa ed è anche comodissima. Lo senti subito appena la indossi: il mesh avvolge bene il piede, la linguetta è ‘paffuta’, la zona del tallone contiene quanto serve e il piede si sente coccolato. Ho sempre utilizzato Asics Gel 2000, la sorella minore della Kayano, però questa è ancora meglio. E poi l’intersuola: per un pronatore come me è il massimo”.
Elena Cavallaro: “Le ho trovate strette a livello di tallone, davanti invece erano comodissime. Forse indossare un numero in più avrebbe migliorato la calzata”.
Matteo Restani: “Le ho trovate più protettive delle Asics Nimbus. Sono morbide ma anche reattive e il piede si sente bello protetto e avvolto. C’è molta traspirabilità nella tomaia. Corro la maratona a ritmo di 3’50” al km, utilizzerei queste scarpe per i miei lenti ma anche per i miei lenti allegri, diciamo per ritmi da 4’20” a salire”.
Fabrizio Genziani: "Un’esperienza positiva, anche se devo dire che ci ho messo qualche minuto per adattarmi. Avevo letto che erano scarpe molto ammortizzate e all’inizio me le aspettavo un po’ più morbide. Dopo i primi minuti di corsa ho però avvertito stabilità, un buon appoggio nella parte anteriore e ho apprezzato l’impatto morbido del tallone”.
Stefano Della Maddalena: “Esteticamente è molto bella, mi piace la colorazione. La metterei anche per uscire con gli amici. Per correre, io che normalmente giro a 4’00 al km preferisco scarpe più orientate verso la prestazione, più reattive, però delle Gel-Kayano ho apprezzato la grande stabilità e la sensazione di sicurezza”
Valeria Carlucci: “Le trovo molte comode e mi danno più stabilità delle scarpe con cui corro normalmente. Poi mi piace che abbiano la pianta larga e lo spessore alto dell’intersuola, sembra di stare su una nuvola”.
Giada Lazzari: “Le sento molto ‘gommose’, il piede è come se non sentisse il terreno. È una bella sensazione, anche in termini di altezza”.
Eleonora Casella: “Sono comode e mi hanno fatto sentire più leggera. Però ho trovato che scaldino un po’ troppo il piede, avrei preferito qualcosa di più fresco per correre sull’asfalto in una giornata calda come questa”.
Andrea Altellini: “Super comode, anche se me le aspettavo ancora più morbide”.
Angelo Petillo: “Sono un triatleta e corro con le Asics Noosa. La Gel-Kayano per il mio piede è ottima, ho la pianta larga e con questo modello la calzata è perfetta”.
Andrea Bazzec: “È veramente comoda, mi sarebbe solo piaciuta un po’ più rinforzata all’interno”.
Daniela Longordo: “Molto confortevoli e ammortizzate. Credo che siano l’ideale per i lunghi che io di solito faccio con indosso le Asics Novablast”.
Magda Marta Maria: “Scarpa super comoda e tomaia molto leggera e traspirante. Comode per la corsa ma anche per una lunga camminata perché ben ammortizzate”.
Gialuca Negreni: “Avevo già provato a correre con le Asics Gel-Kayano 29 ma questo nuovo modello è davvero eccezionale. Mi sono trovato benissimo, sono molto più morbide e reattive. Ottime per me che devo stare attento a non infortunarmi i tendini, il supporto al piede è davvero utile”.
Luca Dicostanzo: “Mi sono trovato bene, la scarpa è comoda. Io corro di solito con le Asics GT 2000 e questo nuovo modello è decisamente più reattivo oltre a regalare stabilità al piede. Anche se abbiamo corso pochi chilometri il senso di spinta, il ritorno di energia si avverte subito”.
Stefano Colombo: “Non sono abituato a correre con una calzatura così stabile quindi all’inizio ho avvertito una strana sensazione nell’avere così tanti vincoli. Poi il piede si è abituato ed è stato molto comodo correrci. Piacevole anche l’ammortizzazione e la leggerezza. Io sono un maratoneta e con queste calzature ci correrei un lento a 4’50 al km o una corsa di recupero”.