Gli Europei di calcio ormai giunti al termine, ma nel frattempo, le prime settimane di luglio, sono quelle in cui le più forti squadre cominciano i ritiri estivi in vista dell'inizio dei campionati.
Non tutti sanno che la preparazione estiva dei calciatori si basa su corsa, fartlek, ripetute e potenziamento. Si sente dire spesso che i i carichi e volumi di lavoro dei calciatori siano lontani anni luce da quelli degli atleti di sport di endurance come running e ciclismo. Ma è davvero così?
Forse sì, oppure no… sarebbe meglio dire “dipende” e ora capiremo il perché. Confrontando 3 diversi metodi di preparazione atletica adottati da altrettanti temutissimi allenatori, capiremo l'importanza di questo periodo per i giocatori di calcio e se i carichi di lavoro sono paragonabili a quelli di un runner d'élite.
1 La preparazione di Antonio Conte
Sicuramente non si può non citare, Antonio Conte, allenatore che vuole rilanciarsi ripartendo dal Napoli. Grande sostenitore della corsa nella preparazione estiva, nei primi giorni di ritiro a Dimaro, Conte ha già instaurato il suo tradizionale metodo di allenamento che prevede tanto lavoro fisico. L’obiettivo è quello di incrementare la forza e la resistenza fisica per poter evitare l’insorgere di infortuni.
Ai tempi della sua avventura sulla panchina della Juventus il “metodo Conte” è entrato nella leggenda ed è stato definito “massacrante” da tanti calciatori. Un allenamento tipo corrisponde a 7 minuti continuativi di lavoro a secco di 100 metri da compiere in 20”, con altrettanti 20” di riposo. Seguono 75 metr in 15”, con 15” di riposo e infine 50 metri in 10”, con 10” di riposo, il tutto al termina di una seduta con il pallone. Una curiosità a riguardo: non sono previsti lavori in cui un giocatore va sotto i 120 battiti al minuto.
Sulla durissima preparazione di Conte, l’ex centrocampista Claudio Marchisio, all’epoca in forza alla Juventus raccontò un aneddoto: “Una volta ci fece allenare alle 22.30 atterrati a Philadelphia. Correvamo in mutande e Gps per il caldo. C’era Matri (attaccante della Juve ndr), ma anche altri, che avevano quasi 200 battiti... il preparatore atletico li chiamò e li fece fermare perché rischiavano l’infarto. Poi il giorno dopo alle 6 del mattino un altro allenamento. Questa è la sua mentalità vincente”.
2 La preparazione di Zdeněk Zeman
La leggendaria preparazione di Zdenek Zeman da sempre ha spaventato i giocatori di mezza Serie A. Zeman, nonostante i 77 anni, ancora oggi è considerato un tecnico moderno, capace di instaurare un gioco d’attacco sempre propositivo e una difesa a zona.
Per sostenere la sua idea di calcio, i suoi giocatori devono essere molto preparati a livello atletico. Non lo spaventa correre e far correre: il suo punto di partenza sono le tabelle del plurimedagliato, Emil Zatopek, suo amico di famiglia. Zatopek era solito correre 35 chilometri al giorno; quasi una maratona. Allenamenti ricchi di volume, come nella tradizione delle preparazioni del centro Europa.
Ecco di seguito una giornata tipo di un giorno di preparazione estiva del tecnico boemo.
Ore 8.00. Colazione a base di succhi di frutta e marmellata. Assolutamente vietato il caffè.
Ore 9.30. Seduta mattutina di allenamento. Dopo il riscaldamento si comincia con la corsa, 10 chilometri totali suddivisi in 10 ripetute da 1000 metri; il recupero tra le ripetizioni è di 1:1 (chi impiega 4 minuti, ha 4 minuti di tempo prima di ripartire).
Nel luglio del 2012 Erik Lamela è riuscito a concludere tutte le dieci ripetizioni sotto i 3 minuti. Per l’esattezza il suo peggior tempo registrato è stato 2’57”. Francesco Totti, al decimo passaggio, ha fermato il cronometro a 3’45”. La mattinata termina con esercizi di mobilità e crioterapia per massimizzare il recupero.
Ore 13. Pranzo a base di verdure, patate e carboidrati. Unica bevanda consentita l’acqua.
Ore 16. Seduta pomeridiana di allenamento di tattica. Poi si parte con il lavoro di forza: 16 serie di gradoni a spinta alternata. 16 serie di balzi a piedi uniti. 16 serie di gradini in rapidità. Il tutto termina con esercizi con la palla.
Ore 20. Cena a base di pollo, verdure, acqua e integratori salini.
Ore 22.30. Si spengono le luci e si va a dormire.
3 La preparazione di Diego Simeone
Spostandoci in Spagna, l’allenatore dell’Atletico Madrid, Simeone basa i suoi allenamenti su un test aerobico apparentemente semplice, ma in realtà molto duro. Il Test di Léger è una delle esercitazioni fisiche più diffuse all’interno delle preparazioni calcistiche.
L’esercizio funziona così: il giocatore deve correre fra due coni, distanti 20 mt l’uno dall’altro, con una cadenza sincronizzata da un segnale sonoro a intervalli preimpostati. All’inizio della prova, l’atleta dovrà partire e raggiungere il cono opposto entro l’avviso sonoro relativo, e tornare al punto di partenza entro il segnale successivo. E così via. Mentre il test procede, gli intervalli sonori si riducono, e l’atleta è tenuto a rientrare in tali intervalli. È ammesso non raggiungere il cono entro l’avviso sonoro, ma solo nel caso in cui entro il successivo si riesca a coprire la distanza rimanente (massimo 1 metro) e il tragitto successivo. Altrimenti si viene eliminati. La registrazione è usualmente strutturata in 21 livelli.
In conclusione, sicuramente non si può paragonare una preparazione atletica di calciatori professionisti con quella di atleti elite di sport di endurance quali la corsa. Tuttavia bisogna considerare che i loro allenamenti sono specifici per lavorare sul lattato delle gambe e continui repentini cambi di ritmo e non per questo da sottovalutare.