Attenzione, quello che state per leggere è un lungo elenco di medaglie: saranno 15, di cui la metà d’oro. Ma non vi annoierete, anzi. Sembra proprio che quest’anno l’atletica italiana abbia un feeling particolare con i Campionati Europei. Dopo le notti magiche di Roma, a Banska Bystrika (Slovacchia) i giovani under 18 hanno voluto imitare i “grandi”.

La quarta edizione dei Campionati Europei Under 18 (corrispondenti alla categoria Allievi, per l’Italia) ha visto gli azzurrini trionfare nel medagliere finale con 15 metalli: 7 ori, 3 argenti e 5 bronzi. Le nazioni più forti si sono fermate a 11 medaglie (Gran Bretagna, Germania e Francia), la più vincenti sono state Polonia e Repubblica Ceca con 4 ori.

Atletica, Europei under 18: l'Italia guada tutti dall'alto

Insomma, anche qui un dominio assoluto che è andato oltre ogni più generosa previsione. Come per i Campionati di Roma, anche tra i più giovani l’Italia è stata capace di vincere o prendere medaglie in tutte le discipline: dalla velocità alle lunghe distanze, dagli ostacoli ai salti, senza dimenticare i lanci.

Proprio da qui forse si può iniziare, da una prima volta assoluta. Mai un italiano aveva vinto un qualsiasi campionato nel lancio del giavellotto. È successo con Pietro Villa, romano di 16 anni, che con un lancio di 76,04 metri (attrezzo da 700 grammi, quello assoluto è da 800) ha segnato il nuovo limite italiano, sbaragliato la concorrenza (oltre un metro di vantaggio) e stupito tutta la squadra italiana. Era dai tempi del record mondiale di Carlo Lievore (86,74 m nel 1961) che il giavellotto azzurro non tornava a fare parlare di sé.

Atletica, Europei under 18: gli azzurrini corrono veloce

La velocità è il nuovo regno dell’atletica italiana: 2 ori, 1 argento e 6 finalisti tra 100, 200 e 400 metri. Era attesa e si è saputa imporre come una delle reginette degli Europei. Stiamo parlando di Elisa Valensin, splendida vincitrice dei 200 metri con il tempo di 23”09, nuovo record dei campionati e nuovo record italiano under 18 e under 20. Seconda, come da pronostico, Margherita Castellani, ancora 15 anni, capace di correre in 23.35.

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Elisa Valensin e Margherita Castellani, oro e argento

Insieme poi a Viola Canovi e Laura Frattaroli hanno dato vita a una staffetta “mista” (100-200-300-400 metri) che ha vinto a suon di record europeo in 2’05”23. Ultima frazione con Valensin a respingere tutti i tentativi di sorpasso della polacca Anastazja Kus, campionessa dei 400 metri con un incredibile 51”89.

Ha fatto sembrare tutto più facile del previsto Diego Nappi, vincitore dei 200 metri in 20”81, ancora più veloce del vecchio primato italiano di Filippo Tortu e di tutta la concorrenza. Certo, la clamorosa auto-eliminazione del britannico Jake Odey-Jordan ha tolto il principale avversario del velocista sardo, ma nulla garantisce che la vittoria sarebbe stata dell’inglese.

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Diego Nappi, trionfatore nei 200 metri

Atletica, Europei under 18: medaglie in ogni disciplina

Se a Roma abbiamo applaudito Lorenzo Simonelli, qui abbiamo festeggiato la vittoria nei 110 ostacoli (altezza 91,4 cm) di un altro romano, Kyan Daniel Duffy Escalona, stessa società di Pietro Villa, nato in Senegal da papà cubano e mamma irlandese. Migliora due volte il primato italiano under 18 e vince in 13”22, nuovo record italiano, dopo che questo inverno si era preso anche quello dei 60 ostacoli indoor, tolto proprio a Lorenzo Simonelli.

Nei 400 ostacoli (altezza 84 cm) si prende il terzo posto il romano Tommaso Ardizzone, che realizza anche il nuovo record nazionale con 51”38. Poteva mancare la “marcia” trionfale in questa festa d’oro? Ovviamente no, così l’Italia ha vinto i 5000 metri sia al maschile che al femminile. Partiamo dagli uomini, ma solo perché, insieme alla gran gara combattuta e vinta dal triestino Alessio Coppola (21’01”44), si è aggiunto anche il terzo posto del brianzolo Nicolò Vidal (21’26”96).

Di grandissimo valore tecnico la vittoria dell’abruzzese Serena Di Fabio, brava a riscrivere nuovamente il primato italiano con il tempo di 21’50”80, record dei campionati. La ragazza, 17 anni a novembre, marcia un minuto più veloce di quanto facesse Antonella Palmisano alla sua età. Se significherà qualcosa, lo sapremo tra qualche anno.

Detto delle tante vittorie, ci sono anche le altre medaglie. Nel salto in lungo non è riuscita l’impresa a Daniele Inzoli, 16 anni e capofila europeo con 7,90. La tensione si è fatta sentire più del dovuto gli ha concesso un solo salto valido su sei: con 7,54 è terzo, un podio comunque da non sminuire.

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Daniele Inzoli è di bronzo nel lungo

Inzoli si prende un’altra medaglia di bronzo nella staffetta mista, dove corre i 200 metri insieme a Fabrizio Caporusso, Tommaso Carfagna e Daniele Salemi. Due medaglie nel salto triplo. Il bergamasco Francesco Crotti si prende l’argento con un gran balzo di 15,49; la siracusana Elisa Valenti è terza con 12,99.

Arriva una medaglia anche dalle lunghe distanze, che per questa età non vanno oltre i 3000 metri. Merito del palermitano Vittore Borromini, fondista di razza, che arriva secondo con il tempo di 8’09”01, primato personale e secondo tempo di sempre della categoria. Sapete di chi è il record? Di Stefano Mei, molti anni prima di diventare il presidente di questa Italia vincente. Corsi e ricorsi della storia. Anzi, in questo caso meglio dire “corse”.