Se qualcuno si fosse chiesto perché il trail running non sia alle Olimpiadi di Parigi e quante probabilità ci siano che questo possa accadere in futuro, alcune risposte sono state date in questo articolo.
Ma proprio durante le Olimpiadi, a grande sorpresa, è uscito un comunicato firmato dall'ITRA (International Trail Running Association), organo che dal 2013 regolarizza l’attività del trail a livello internazionale. In questo comunicato l’ITRA si pone come obiettivo proprio quello di portare il trail alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Brisbane nel 2032.
Perché solo nel 2032?
Saltata la possibilità di Parigi 2024, le discipline per le prossime Olimpiadi di Los Angeles nel 2028 sono già state decise da tempo, per questo la prossima possibilità è solo tra 8 anni in Australia.
Già ad aprile di quest’anno era partita una campagna in favore del trail per Brisbane 2032, promossa tra gli altri da Merrell e da atleti del Regno Unito. La continua crescita del movimento e le continue domande sul perché il trail non sia già disciplina olimpica ha infine portato a questa iniziativa da parte di ITRA.
Trail running alle Olimpiadi: i 4 punti di ITRA
Nel comunicato si può leggere una dichiarazione di Janet Ng, presidente di ITRA: "Crediamo che le Olimpiadi di Brisbane del 2032 sarebbero un buon momento perché possa svolgersi (il trail, ndr)... la crescente popolarità, le sfide uniche e la bellezza del trail running meritano un riconoscimento sulla scena mondiale. ITRA si impegna a lavorare in collaborazione con le parti interessate per sostenere l'integrità dello sport nelle Olimpiadi e, allo stesso tempo, allinearsi ai principi e agli obiettivi del movimento olimpico".
Nel resto del comunicato vengono identificati 4 punti su cui ITRA si impegnerà fino alla decisione del comitato organizzatore.
Appoggio nella promozione del trail, con l’obiettivo di mostrare al mondo durante Olimpiadi e Paralimpiadi autenticità, diversità e popolarità della disciplina.
Collaborazione con atleti, organizzatori, dirigenti e federazioni per trovare il giusto formato gara che non snaturi i valori della disciplina.
Integrità del mondo trail, attraverso fair play, trasparenza e tutela ambientale.
Bellezza e sfida dei percorsi di trail che possano entusiasmare nuovi spettatori.
Che formato di gara ci potrebbe essere?
Difficile dire su quali distanze potrebbero svolgersi delle gare di trail alle Olimpiadi. Tutto dipenderà da esigenze televisive e organizzative, ma come dice il comunicato, in collaborazione con gli atleti. Difficile immaginare ultra trail dalla durata di svariate ore, complicate da presidiare, da riprendere e da raccontare, oltre che probabilmente noiose per i non addetti ai lavori e spettatori curiosi.
Un format tra le 2 e le 3 ore di durata potrebbe essere quello più semplice, ma richiederebbe comunque un certo sforzo organizzativo per quanto riguarda il percorso, anche pensando ad una buona presenza di tifosi sul campo di gara.
Gare di vertical o di breve durata da fare su un percorso a giri (il classico Mountain Running) potrebbero essere più semplici da organizzare, più gestibili televisivamente, con più probabilità di attirare spettatori ai lati della corsa e in tv, oltre che aprire la partecipazione a più paesi.