Un argento di sera e uno di mattina. Si irrobustisce il medagliere dell’atletica leggera alle Paralimpiadi di Parigi, grazie a due dei suoi migliori atleti. Lunedì sera ha sfiorato l’impresa Maxcel Amo Manu, impegnato nella finale dei 100 metri (T64+T62), quella degli atleti amputati (mono e bilaterale) al di sotto del ginocchio.
Amu si presentava da campione del mondo e da fresco detentore del record paralimpico, il 10”69 con cui aveva vinto la semifinale. Nei 100 metri però nulla è semplice. Così anche per l’azzurro nato 32 anni fa in Ghana, la gara inizia subito in salita per una brutta partenza che gli fa perdere subito qualche metro dai migliori.
Paralimpiadi, Amo Manu, secondo posto per la saetta azzurra
A metà gara le speranze di podio sembrano impossibile, ma negli ultimi trenta metri arriva una poderosa accelerazione che lo riporta nella lotta per le medaglie. Supera il tedesco Johannes Floor e sul traguardo l’altro tedesco Felix Streng, il campione in carica. Con 10”76, per un centesimo si mette al collo la medaglia d’argento. Davanti, inarrivabile c’è Sherman Isidro Guity Guity, atleta della Costa Rica che ha messo in fila tutti con il nuovo record paralimpico di 10”65. Per vincere sarebbe servito davvero un miracolo.
Alle spalle dell’italiano c’è anche il britannico Jonnie Peacock, oro a Londra e a Rio, e l’americano Hunter Woodhall, famoso anche per essere il marito di Tara Davis, campionessa olimpica di salto in lungo. “La partenza è il mio punto debole, la gamba mi è quasi ceduta - ha detto Manu dopo la gara, dopo aver festeggiato la medaglia insieme alla moglie Serena e ai figli Rayan e Ashley -. Ora c'è più fame per i 200 metri, voglio l'oro”. Appuntamento per sabato 7 settembre: semifinali al mattino e finale la sera.
Paralimpiadi, Legnante, in attesa del peso, è argento nel disco
La giornata di martedì si è invece aperta con il secondo posto di Assunta Legnante, capitana della squadra, nel lancio del disco F11 (disabilità visiva). L’ex campionessa europea indoor di getto del peso, quando ancora gareggiava tra le normodotate, portava in dote l’argento delle Paralimpiadi di Tokyo. Impresa non facile da replicare, viste le avversarie e gli anni in più sulla carta d’identità (ora sono 46).
Una campionessa resta tale però perché sa sempre emergere nei momenti che contano. La napoletana ci ha messo del suo per complicarsi la vita, con i primi due lanci nulli mentre le cinesi Liangmin Zhang ed Enhui Xue facevano le loro migliori prestazioni di giornata. Un terzo lancio a 36.07, poi finalmente la spallata giusta che lancia il disco da un chilo a 38.01.
Legnante supera così Xue (37.67) mentre resta inarrivabile Zhang con 39.08. La cinese di Shanghai, 38 anni, conserva così l’oro di Tokyo, gara dove realizzò anche il record mondiale con 40.83. L’argento nel disco è un ottimo viatico per la gara di getto del peso, la vera specialità di Assunta. Già oro a Londra e Rio, argento a Tokyo, cosa riserverà Parigi alla primatista italiana assoluta (19.20 nel 2007)? Appuntamento in pedana nella mattinata di venerdì. Nel frattempo ai microfoni Rai sono arrivate le parole di Assunta: "Non è questo il momento di smettere. Voglio andare a Los Angeles 2028 perché non ho mai visto l'America. Beh, non la vedrò nemmeno stavolta, però comunque voglio andare in America".
Paralimpiadi, gli altri risultati degli italiani
Tra gli altri risultati, fuori in batteria nei 100 metri Arjola Dedaj (F11), che aveva sfiorato l’impresa nel salto in lungo con il 4° posto grazie a un balzo di 4.75, primato personale a un solo centimetro dalla medaglia di bronzo.
Nei 400 metri (T12) esce in semifinale Valentina Petrillo. Batteria in 58”35, poi un progresso in semifinale con 57”58, primato italiano ma insufficiente per trovare posto nella finale a 4, vinta poi dalla cubana Omara Durand Elias con 53”59.