Da quando il Tor des Géants, l'iconico ultra trail che si corre in Valle d'Aosta, è nato, nel 2010, le storie sulla gara si sprecano. Sono stati scritti diversi libri, soprattutto da parte di chi l’ha finito e ha raccontato la propria storia.
Perché ogni partecipante (anche i partenti poi ritirati) avrebbe una storia da raccontare, sul perché si è deciso di partecipare, su come ci si è preparati gestendosi con la vita di tutti i giorni, su com’è andata la gara, il post gara e cosa ha lasciato l’esperienza, nel bene e nel male.
Proviamo allora a riassumere 5 storie leggendarie del Tor des Geants parlando di successi, sorprese, drammi e polemiche.
5 storie leggendarie del Tor des Geants
2010 - La prima edizione e i fratelli Gross
Quando è nata, la gara sembrava una follia. Non si sapeva come avrebbero reagito il corpo e la testa dei partecipanti a giorni e giorni sui sentieri. Sembrava qualcosa di realmente pericoloso e impossibile, anche se una prova nell’anno precedente aveva provato a rassicurare i dubbiosi.
L’edizione fu un successo, con le vittorie di Annemarie e Ulrich Gross, altoatesini esperti in gare di ultradistanze. La gioia di tutti i finisher, la partecipazione delle diverse comunità della Valle d’Aosta fecero concentrare gran parte dell’attenzione del mondo ultra trail su questo evento fuori dagli schemi, al netto anche di qualche polemica su dubbi tagli di percorso o accompagnamenti non autorizzati, o quantomeno al limite.
2011 – Marco Gazzola e l’errore finale
Questo episodio rimane ancora uno dei più famosi della gara. Lo svizzero è ormai sicuro di vincere, quando in Val Ferret, a pochi chilometri dal traguardo, a causa della poca lucidità dovuta dalla stanchezza, sbaglia strada, arrivando comunque a Courmayeur. Vince e viene celebrato, ma qualcosa non torna.
L’errore gli ha fatto guadagnare non molto, probabilmente meno di un’ora, e ne ha 5 di vantaggio e la vittoria sarebbe comunque meritata, ma gli organizzatori sono irremovibili. Gazzola non si scompone e con umiltà e signorilità accetta la squalifica senza alcuna polemica, anzi, scherzandoci molto nei mesi e negli anni successivi. La vittoria va a Jules-Henri Gabioud, 24enne svizzero, mostrando che anche in giovane età si può competere in questa gara.
2014 – La squalifica di Francesca Canepa e le infinite polemiche
A gara ancora in corso la notizia che farà parlare per anni è la squalifica di Francesca Canepa, accusata di non essere passata ad un punto di controllo. Nonostante la sua difesa e le testimonianze a suo supporto, contro gli scarsi indizi a suo danno (tanto da essere scagionata anche in tribunale), la sua immagine di atleta, a quel punto al massimo della carriera, è rovinata, pagandone a lungo le conseguenze.
La vittoria di Franco Collé è la prima per un italiano tra gli uomini, in una gara che ha sempre rincorso e che diventerà la sua “ossessione”. Le polemiche su un’organizzazione a volte troppo lasciva, a volte troppo rigida, con un po’ troppa discrezione nelle decisioni e regolamenti da interpretare, lasciano forti strascichi.
2016 – L’edizione “divisa”
Le polemiche non si placano e portano ad uno scontro tra l’organizzazione, Regione Valle d’Aosta e sponsor. Viene quindi effettuata una gara parallela la settimana prima del Tor, chiamata 4k Alpine Endurance Trail. Nonostante alcuni dei favoriti si dividano tra le due gare, i protagonisti non mancano.
A vincere sono Oliviero Bosatelli (che si ripeterà nel 2019), grazie anche alla sua capacità di non dormire senza perdere mai lucidità, e Lisa Borzani. Anche lei si ripeterà, nell’anno successivo, e diventerà praticamente donna immagine della gara, innamorata della Valle d’Aosta e dei suoi sentieri, tanto da cambiare vita e trasferirsi su queste montagne.
2021 – Amicizie e sfide
Dopo l’edizione 2020 saltata a causa della pandemia, si riprende con accorgimenti per le misure sanitarie in corso. Per la prima parte di gara Franco Collé è in difficoltà, ma resiste. Fa poi gran parte del percorso con lo svizzero Jonas Russi, dividendo fatiche, soste, facendo persino microsonni insieme. Nell’ultima parte Russi deve però cedere (si rifarà, vincendo l’anno dopo), lasciando andare il valdostano che trionfa così per la terza volta all’arrivo di Courmayeur. Diventeranno 4 le sue vittorie nel 2023, col nuovo record.
Anche nel lungo Tor des Glacier una coppia corre insieme quasi per tutto il percorso, arrivando però insieme. Luca Papi e Jules-Henri Gabioud si dividono la vittoria dopo 138 ore di gara.