Si chiama Mario Bollini, ha 74 anni e vive a Giulianova (Abruzzo). È lui il vincitore (morale) della maratona di New York 2024.

Domenica scorsa, quasi una decina di ore dopo gli spettacolari arrivi dei Top runner sul traguardo di Central Park, Mario Bollini ha superato la finish line della sua 37esima NY Marathon. Lo ha fatto da ultimo, al buio, ma gli organizzatori della maratona, e un festoso pubblico di quasi 300 persone, lo hanno celebrato con la stessa gioia e la stessa passione che hanno dedicato ai primi.

Chi è Mario Bollini, il runner di 74 anni di Giulianova

Mario Bollini, militare in pensione, ha cominciato a correre quando aveva 9 anni ai campionati studenteschi. Arruolato in Aeronautica militare, è stato convinto da un sergente maggiore a correre la maratona di Roma. “Ero giovane, ma non sapevo quanto potesse essere dura una maratona… quindi sono partito fortissimo e sono passato alla mezza in un’ora e 22 minuti. Al trentesimo chilometro stavo quasi per ritirarmi, quando una ragazza in bicicletta mi ha incoraggiato e mi ha trascinato fino allo Stadio dei Marmi dove ho chiuso in 3 ore e 30 minuti”. Da quell’esperienza, Mario di maratone ne ha vissute moltissime. Ben 78, con l’ultima maratona di New York.

La sua prima gara nella Grande Mela risale al 1985. “Mi sono iscritto con il gruppo di Franco Fava e da allora ho saltato solo un’edizione, quella del 1986 perché andai a Firenze”.

Quest’anno è stata la sua 37esima NY Marathon che ha portato a termine in 10 ore e un minuto, nonostante un infortunio gli abbia impedito di allenarsi negli ultimi mesi. “Questa è la maratona più incredibile che esista e ogni anno torno qui per rivivere queste emozioni fortissime”. Gli abbiamo chiesto dove trovi le energie per correre ancora così tanto… “Ho uno spirito molto attivo, non mi piace stare fermo e oziare – racconta – faccio sport da sempre e non riesco a concepire una vita senza. A tutti gli anziani dico: muovetevi, non fermatevi mai perché vi aiuta a stare bene e a pensare positivo”.

Maratona di New York, la grande festa per gli ultimi runner

Ad accoglierlo domenica sera c’è stata una grande festa con luci, coriandoli e tanta musica. Il direttore della NY Marathon in persona, Ted Metellus, lo ha accolto e abbracciato come si fa con i campioni. Prima di lui lo aveva fatto con tutti gli ultimi concorrenti, quelli che hanno sofferto e lottato per ore lungo le strade di New York, ma non hanno mollato.

A New York l’attesa degli ultimi runner è diventato un vero rito che coinvolge moltissime persone e tanti giornalisti. Un momento magico nel quale condividere sofferenze e successi con persone che, nonostante difficoltà e handicap, realizzano il loro sogno: correre la maratona. Tra i protagonisti di questa festa c’è sempre un altro italiano, Niccolo Briamonte. Lui che di maratone ne ha corse decine e che oggi è un ambassador di Abbott (organizzatore del circuito Abbott World Marathon Major), ogni anno è in prima fila ad accogliere e festeggiare gli ultimi runner.

“Un anno ero infortunato e ho camminato per l’intera maratona perché desideravo portarla a termine comunque, lì ho scoperto la bellezza e l’intensità delle emozioni che si vivono tra gli ultimi. Da quel momento amo condividere con loro questi momenti di sofferenza e di gioia celebrando il loro traguardo, perché questo è anche lo spirito di Abbott”.