Al primo dell’anno è tornato sui social media con un post su Instagram il norvegese Stian Arngermund, protagonista negli ultimi tempi di un discusso episodio di doping. Nel suo post Angermund ha parlato di un accordo trovato con l’associazione antidoping francese (AFLD), la quale gli avrebbe offerto una sospensione di 16 mesi, già scontata e che quindi permetterebbe al norvegese di poter tornare subito a gareggiare.

Ma riassumiamo meglio la vicenda che ha visto coinvolto il campione del mondo trail del 2021 e 2023.

Arngermund, la positività dopo la OCC 2023

Vincitore della OCC nel 2023, la gara di 55 km di Chamonix davanti a Francesco Puppi, Stian Angermund risultò positivo al controllo antidoping successivo alla gara. Poche settimane dopo, il 20 ottobre 2023, ricevette la notifica dall’AFLD, nella quale gli venne comunicata la positività al clortalidone, un diuretico.

Nel febbraio 2024 fu lo stesso Angermund a raccontare la vicenda con un’approfondita intervista e un comunicato sui social. La notizia sconvolse il mondo del trail, che si mostrò in gran parte solidale con lui, credendo nella sua dichiarazione di innocenza. Riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori come atleta serio e persona corretta, a molti la vicenda sembrava troppo strana per essere vera. Procedendo per vie legali e attraverso analisi fatte presso laboratori specializzati, Angermund ha tentato di mostrare la propria innocenza all’AFLD, senza avere risposta e ricevendo anzi il diniego di un confronto del DNA delle urine nella provetta incriminata. In queste analisi i campioni di capelli e unghie di Angermund erano risultati negativi alla sostanza. Anche i prodotti da lui utilizzati come integrazione erano risultati liberi da contaminazioni con sostanze vietate.

La Compagnia dei media norvegese (NRK) aveva a sua volta evidenziato errori nella raccolta dei dati e dei documenti, oltre che nella catena di custodia dei campioni. La difesa di Angermund si basava quindi su una probabile contaminazione dei campioni raccolti o nella stessa analisi, oltre a forse altri possibili errori nel test.

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Stian Angermund al centro del podio della OCC 2023 a Chamonix
Il podio della OCC del 2023 (al centro Angermund)

Arngermund, la sostanza e altri casi simili

Il clortalidone, come detto, è un diuretico, non impiegato quindi come reale agente dopante, ma come mascherante di altre sostanze. Essendo facilmente riscontrabile e con tempi di smaltimento piuttosto lunghi, per tanti sembrava molto strano che Angermund potesse aver compiuto un simile gesto. Usare un prodotto riscontrabile facilmente dalle analisi per coprire eventuali sostanze assunte dal più difficile riscontro era parso come una cosa poco logica e difficilmente spiegabile.

Nel giugno 2023 venne trovato positivo al clortalidone il ciclista tedesco Michel Hessmann, dell’allora Team Jumbo-Visma. Sia NADA (agenzia tedesca antidoping) che WADA (l’agenzia internazionale antidoping) confermarono la possibilità di contaminazione con paracetamolo, ibuprofene o naprossene. NADA diede quindi 4 mesi di squalifica, ma dopo un ricorso della WADA la squalifica è stata aumentata e terminerà nel marzo 2025, segnando così probabilmente in modo irrimediabile la carriera di Hessmann a soli 23 anni anni.

La seconda carriera di Angermund

Nel post pubblicato sui social da parte di Angermund vengono citate le parole del professor Michel Audran, esperto dell’AFLD, che parla delle incongruenze delle date e degli scenari di assunzione della sostanza, concludendo che ci sia “probabilità di una contaminazione in prossimità o durante la competizione”. Non si tratta di un'assoluzione completa, impossibile in assenza dell'individuazione della fonte della contaminazione, ma rappresenta comunque per Angermund la fine dell'incubo del processo di condanna e l'opportunità di tornare a gareggiare.

Con la perdita degli sponsor, tra cui Asics, e delle relative entrate economiche, Angermund si trova ora ad affrontare la sfida di stringere nuove collaborazioni. Tuttavia, grazie alle straordinarie capacità fisiche che lo hanno reso uno dei migliori trail runner al mondo su percorsi di media distanza, ha tutte le carte in regola per tornare presto a competere con successo.