E adesso cosa succederà? È questa forse la domanda più urgente, mentre impazza su tutti i media il caso Jacobs - Tortu, dove per Tortu si intende Giacomo, non Filippo. Breve riassunto per i più distratti.
Nella mattinata di giovedì 13 febbraio, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, il giornalista Davide Milosa, grande esperto di fascicoli giudiziari, lancia una bomba che scuote il mondo dell’atletica leggera. Dalle carte dell’inchiesta sulle presunte spie dell’agenzia Equalize, emerge che Giacomo Tortu, 32 anni, fratello maggiore di Filippo, pagò Carmine Gallo, ex poliziotto oggi titolare di Equalize, per spiare il cellulare di Marcell Jacobs. In cambio di 10mila euro, Tortu senior sarebbe andato in cerca di analisi mediche o altri segni di pratiche dopanti del futuro campione olimpico dei 100 metri. Tutto questo tra il settembre 2020 e l’ottobre 2021.
I sospetti di Giacomo Tortu
Perché questi sospetti da parte di Giacomo Tortu? Bisogna ricordare che nello staff di Jacobs, fino a pochi mesi prima delle olimpiadi giapponesi, c’era anche il nutrizionista Giacomo Spazzini, personaggio discusso per il suo coinvolgimento nell’operazione “Muscle Bound”, un’indagine su ricette false e anabolizzanti. Assolto in tribunale, condannato dall’antidoping ma con squalifica (15 anni) revocata in appello. Insomma, un personaggio chiacchierato, capace di gettare ombre a chi gli gravita intorno.
Ci mancava anche lo spionaggio sportivo. Apriti cielo. La notizia è rimbalzata in ogni dove e al di fuori dei confini nazionali (è finita anche sul The Times), suscitando scandalo e reazioni di condanna.
L'estraneità di Filippo Tortu
Filippo si è detto del tutto estraneo alle azioni intraprese dal fratello; il presidente federale Stefano Mei ha parlato di un atto “illegittimo, ingeneroso nei confronti di un grande campione”, annunciando l’eventuale apertura di un fascicolo da parte della Procura Federale, ovvero il tribunale sportivo: Giacomo Tortu è infatti un tesserato Fidal in qualità di presidente della società Sprint Academy/Raptors Milano.
Da parte sua, Marcell Jacobs ha espresso delusione per la vicenda, ma piena fiducia nella buona fede di Filippo Tortu. L’indagine giudiziaria è partita, lasciamo spazio ai Codici e alle sentenze.
Tortu-Jacobs: cosa succede adesso?
Nell’attesa di queste però, il presente impone urgente la domanda di apertura: e adesso cosa succederà? Il soggetto è chiaramente la staffetta 4x100, fiore all'occhiello dell’atletica italiana, oro olimpico ed europeo e un argento mondiale. Come gestire i due super velocisti nella stessa squadra?
“Indipendentemente da tutto, oggi come sempre in staffetta ci va chi corre più forte”. Parole e musica del presidente Mei, che ha messo subito le mani avanti sulla questione. La partenza però non è così corretta, visto che l’anno scorso dalla staffetta olimpionica è rimasto fuori Chituru Ali, il secondo azzurro più veloce di sempre nei 100 metri con 9”96. Prima ancora, neppure Samuele Ceccarelli annata 2023, quando era in grado di battere Jacobs nei 60 metri, trovò posto in squadra. Per tutti loro pronte motivazioni tecniche ampiamente dettagliate, ma che nella sostanza smentiscono le parole del Presidente.
Che farà il professor Filippo Di Mulo, eccellente mescitore di quartetti, ma storicamente poco propenso a cambiar squadra? Dopo il 4° posto di Parigi, l’ultima frazione di Filippo Tortu venne messa fortemente in discussione. L’evidente calo di forma non era bastato per modificare i piani del ct. Ora i problemi che si presenteranno saranno almeno due, da risolvere assolutamente entro il prossimo 10 maggio. È il giorno di inizio a Guangzhou, in Cina, delle World Relays, cioè i Campionati di staffetta che assegneranno i pass per i Mondiali di Tokyo di settembre. Tra fuso orario da smaltire, partenze anticipate e raduni da fare, tra meno di due mesi il cantiere “staffetta 4x100” dovrà iniziare a lavorare a pieno regime.
Tortu-Jacobs: la questione 4x100
In che condizioni Filippo Tortu si presenterà per questo appuntamento? Come gestire la convivenza tra lui e Marcell Jacobs? Lato Tortu, Filippo ha un fortissimo legame con il fratello, non solo sportivo. La famiglia è per l’ex bimbo prodigio il nido ideale in cui allenarsi e prepararsi alle gare. Difficile immaginare un clima disteso e costruttivo quando si respira aria di tribunali. Quali saranno le sue condizioni all’inizio della primavera, dopo aver saltato tutta la stagione indoor?
Lato Jacobs, come sarà il rapporto in squadra con il fratello di chi ha cercato di spiarti nell’intimo? Fino ad ora la rivalità sportiva tra i due velocisti si è sempre mantenuta a livelli di civilissimo rispetto. Ora potrebbe diventare più difficile sopire i rancori. Varrebbe la pena aggiungere ulteriore tensione emotiva, in una specialità “isterica” dove un bastoncino di 30 cm passa di mano al limite dei 40 all’ora?
Velocità azzurra: mai così tanti atleti di livello
La velocità azzurra gode di un grande momento di qualità e i sostituti non mancano. Certo, Jacobs e Tortu sono di un altro livello, ma le seconde linee italiane sarebbero state primissime meno di dieci anni fa. Lorenzo Patta è una garanzia, Chituru Ali sta crescendo negli Stati Uniti, Matteo Melluzzo è più che consolidato, l’olimpionico Fausto Desalu. Poi tanti nomi nuovi si affacciano, da Stephen Awuah Baffour a Yassin Bandaogo, senza dimenticare il titolare Roberto Rigali, l’ex lunghista olimpico Filippo Randazzo, l’esperto Andrea Federici e il primatista degli ostacoli Lorenzo Simonelli. Solo per citarne alcuni.
La scelta è vasta, il supermercato della velocità italiana ha gli scaffali pieni: si tratterà di mettere gli ingredienti giusti nel carrello. Meglio, forse una staffetta meno blasonata ma più concreta, concentrata e agguerrita. Senza la distrazione di articoli e commi.