Nel mondo della corsa estrema, poche gare suscitano lo stesso fascino e timore reverenziale della Barkley Marathons. Definita da molti come la corsa più dura e misteriosa al mondo, questa ultramaratona mette alla prova non solo la resistenza fisica, ma anche le capacità mentali e strategiche dei partecipanti.

Dal 1986, anno della sua creazione, solo 20 atleti sono riusciti a terminarla, un numero che evidenzia la brutalità e l’imprevedibilità dell’evento.

La leggenda della Barkley Marathons

Ideata da Gary "Lazarus Lake" Cantrell, la Barkley Marathons si svolge ogni anno nei boschi del Frozen Head State Park, nel Tennessee. Si tratta di un percorso di oltre 100 miglia(circa 160 km) con un dislivello positivo che supera i 18.000 metri – più del doppio dell’ascesa dell’Everest.

A rendere la gara ancora più estrema ci sono regole uniche nel loro genere: nessun percorso segnato, nessun GPS, solo una mappa e una bussola per orientarsi nel fitto della foresta. I partecipanti devono trovare e strappare pagine da libri nascosti lungo il tracciato per dimostrare di aver seguito il percorso corretto. Inoltre, la registrazione alla gara è un vero enigma: non esiste un modulo ufficiale, e chi vuole partecipare deve inviare un’e-mail con una lettera di presentazione, una tassa di iscrizione simbolica (una volta era 1,60 dollari, oggi spesso si tratta di articoli di cancelleria o una targa del proprio Stato di provenienza) e attendere la risposta dell’organizzatore.

Chi riesce a partire deve affrontare cinque giri massacranti di un percorso che può durare fino a 60 ore, senza alcuna assistenza esterna. La maggior parte dei partecipanti non completa neanche un singolo giro. Solo i migliori ultramaratoneti del mondo osano tentare questa impresa, e quasi tutti falliscono.

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Foto: inov-8 / David Miller


The Edge of Possible: il documentario che svela la Barkley Marathons

Per anni, la Barkley Marathons è rimasta avvolta nel mistero, con poche immagini e racconti frammentari da parte di chi l’ha vissuta. Ora, però, un nuovo documentario offre una visione senza precedenti di questa gara leggendaria. "The Edge of Possible", diretto e prodotto da Simone Luciani per Endorphin Studio, porta gli spettatori dentro il cuore della corsa, mostrando da vicino il suo ambiente ostile e l’incredibile determinazione degli atleti.

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Simone Luciani / Esco a Correre

Con una durata di 1 ora e 22 minuti, il film segue le gesta dell’ultramaratoneta Harvey Lewis e e permettere di conoscere più da vicino anche le gesta di Jasmin Paris, prima donna a riuscire a concludere questa gara. Entrambi si trovano di fronte alla sfida della loro vita, spingendo corpo e mente al limite nel tentativo di conquistare l’impossibile. Attraverso filmati esclusivi e un racconto intimo, il documentario esplora la resilienza umana e ciò che significa sfidare i propri limiti.

Perché questo documentario è imperdibile

The Edge of Possible offre una rara opportunità di vedere la Barkley Marathons dall’interno, un’esperienza che pochi hanno potuto raccontare.

Un viaggio ai confini dell’endurance che svela cosa significa affrontare una delle gare più estreme al mondo. Un racconto diretto del percorso di Harvey Lewis, Jasmin Paris e altri atleti che mettono alla prova le loro capacità fisiche e mentali.

È possibile vederlo integralmente su youtube cliccando qui