Una sospensione quasi da record, lunghissima! 10 anni di stop e multa di 17.400 franchi. Alex Wilson, velocista elvetico di origine giamaicana, è stato condannato dal Tribunale sportivo svizzero per la positività all’eritropoietina (EPO) durante un controllo avvenuto a marzo 2021, oltre che per aver violato diverse norme antidoping.

Lo riferisce la Swiss Sport Integrity, agenzia che si occupa della lotta contro il doping, organizzando indagini e controlli su tutto il territorio elvetico. Wilson, medaglia di bronzo nei 200 metri piani agli Europei del 2018, era stato sospeso per la prima volta poco prima delle Olimpiadi di Tokyo, inizialmente in via provvisoria: lo sprinter si era dichiarato innocente, attribuendo la positività ad un consumo di carne contaminata avvenuto a Las Vegas.

La lunghissima squalifica dello sprinter svizzero

Nel giugno 2022, l’atleta era stato condannato in primo grado ad una squalifica di 4 anni per il consumo di EPO ma, dopo ulteriori indagini, la Swiss Sport Integrity è stata in grado di dimostrare che Wilson fosse in possesso di altre sostanze proibite, tra cui degli ormoni della crescita reperiti illegalmente. A completare il quadro accusatorio che ha portato alla sentenza definitiva, ci sono anche le false informazioni fornite dal velocista svizzero sui luoghi di reperibilità e di permanenza.

Il processo si è svolto ad aprile in contumacia, poiché Wilson ha deciso volontariamente di non presentarsi alle udienze che lo vedevano coinvolto come imputato. Una sentenza che pone fine alla carriera dello sprinter, ormai trentaquattrenne, in grado di registrare un primato personale di 19’’98 nei 200 metri.

La Swiss Athletic, federazione nazionale svizzera di atletica leggera, ha pubblicato sul suo sito una dichiarazione del suo presidente, Markus Lehman, in cui definisce il comportamento di Alex Wilson “inaccettabile sotto ogni aspetto e contrario ai valori dello sport per i quali tanti persone si impegnano quotidianamente”