L'ombra del doping colpisce la Maratona di Roma. La notizia arriva dall'Athletics Integrity Unit che ha squalificato per due anni il 30enne keniano Brian Kipsang, secondo classificato nella 42K capitolina del 16 marzo, risultato positivo ai controlli antidoping.
Secondo l'AIU, Kipsang è risultato positivo al Triamcinolone acetonide, un farmaco utilizzato per ridurre l'infiammazione, il prurito e le reazioni allergiche e per il quale è necessaria la dichiarazione del medico per poterla utilizzare in ambito sportivo. Documentazione che però l'atleta keniano non aveva. In alcuni casi, il farmaco viene usato anche come lozione per trattare patologie cutanee, tra cui l'eczema. Kipsang, come ha confermato ancora l'AIU, aveva fornito un campione di urina il 16 marzo 2025, poche ore prima della partenza della Maratona di Roma.
Maratona di Roma, due anni di stop per il keniano
Kipsang è stato successivamente informato dei risultati e delle potenziali conseguenze, tra cui la lunga squalifica. In base alle normative antidoping, aveva il diritto di richiedere un nuovo campione per contestare i risultati iniziali, ulteriore prova però che non è stata richiesta.
Ora l'organismo antidoping, trattandosi della prima violazione delle normative imposte dall'Agenzia Mondiale Antidoping da parte di Kipsang e tenendo conto del fatto che non sono emerse evidenze circa la volontarietà del keniano di eludere le normative antidoping, ha imposto una squalifica di due anni ma la durata potrebbe essere maggiore qualora si accertasse che l'atleta avesse assunto deliberatamente le sostanze proibite. A Roma, Kipsang aveva chiuso le sue fatiche con il tempo di 2h07'58", dietro solamente al connazionale Robert Ngeno. Terzo era arrivato un altro keniano, Joshua Kogo, in 2:08:01. Ancora da stabilire se il suo secondo posto ora verrà rivisto.
Doping, sono diversi i casi recenti
La notizia della squalifica di Kipsang, riporta alla memoria la squalifica di un altro keniano, Brimin Kipkorir, trovato positivo a un controllo fuori competizione il 22 novembre 2024, il quale si era aggiudicato la Maratona di Sydney con il tempo di 2h06'18" (realizzando il record del percorso), mentre nel 2022 e 2023 si era aggiudicato la Maratona di Francoforte, dove riuscì pure a strappare il suo personal best (2h04'53").
Altro caso, forse ancora più eclatante quello di Kibiwott Kandie, ex detentore del record del mondo sulla mezza, provvisoriamente fermato a marzo mentre era pronto per correre la Maratona di Barcellona. Kandie non era stato trovato positivo, bensì era stato accusato di essersi rifiutato di sottoporsi alla raccolta dei suoi campioni, un comportamento che viola le normative antidoping.