Vuoi sapere se sarai in grado di correre una maratona? Nessun problema, guarda le tue mani e le tue dita te lo sveleranno. Fantascienza? Letta così sembrerebbe, ma una nuova ricerca dell'Università dell'Australia meridionale e dell'Università del Dakota del Nord dice il contrario.

Lo studio, dopo aver analizzato i dati di oltre 5.000 persone in 12 Paesi diversi, sostiene come la lunghezza dell'anulare rispetto a quella dell'indice potrebbe fornire un indizio sulla capacità di correre su lunghe distanze. A partire dalla gara regina dell'atletica, appunto.

Insomma, la differenza di lunghezza tra indice e anulare, sarebbe direttamente correlata a una migliore forma fisica. I risultati, pubblicati sull'American Journal of Human Biology, indicano infatti come chiave una misurazione nota come rapporto 2D:4D, un concetto precedentemente studiato nel football americano.

La ricerca su 133 giocatori di football americano

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Icon Sportswire//Getty Images

Il professor John Manning ha lavorato con 133 giocatori di football americano, rilevando diverse misurazioni corporee (incluse scansioni delle mani con la lunghezza delle dita) da ciascun atleta.

Ricercatore onorario del team di ricerca Applied Sports, Technology, Exercise and Medicine (A-STEM) di Swansea, Manning è noto soprattutto per il suo lavoro sul rapporto tra le dita (o 2D:4D), ovvero la lunghezza relativa dell'indice (2D) e dell'anulare (4D), come biomarcatore degli steroidi sessuali prenatali.

Il professore è uno dei pionieri in questo campo, studiando la relazione tra 2D:4D e vari parametri di fertilità, salute e comportamento. "I giocatori con anulare più lungo (4D) rispetto all'indice (2D) - ha spiegato al sito Mundo Deportivo - hanno un metabolismo dell'ossigeno efficiente, che consente loro di raggiungere un consumo massimo di ossigeno molto elevato durante il test cardiopolmonare progressivo". Il metabolismo dell'ossigeno è influenzato dal testosterone, che attiva i mitocondri che producono energia nelle cellule. Questo ormone, presente in alti livelli nell'utero, è associato agli anulare lunghi.

Anulare più lungo uguale tolleranza nell'esercizio

Secondo lo studio del ricercatore - che non si è concentrato sulla misurazione dello sforzo massimo o della velocità massima, bensì sulla durata della capacità di sostenere il massimo sforzo, dunque l'abilità fondamentale per i maratoneti -, i runner con l'anulare più lungo dell'indice erano più abili nel mantenere intensità più elevate prima che subentrasse la fatica, una caratteristica nota come tolleranza all'esercizio. Questo studio non si è concentrato sulla misurazione dello sforzo massimo o della velocità massima, ma piuttosto sulla durata della capacità di sostenere il massimo sforzo, un'abilità fondamentale per i maratoneti.

Insomma, il rapporto 2D:4D potrebbe fornire una stima rapida di quanto un atleta può affrontare un allenamento di resistenza. Ma attenzione. Tutto questo non sostituisce di certo l'allenamento e la preparazione atletica necessari, e soprattutto fondamentali, per correre e terminare una gara come la 42 chilometri. Basterà, però, tenere aperta la mano, confrontare la lunghezza dell'indice e dell'anulare per capire la tolleranza del tuo corpo di fronte a uno sforzo massimo, come quello che riserverà una maratona.