A Bergen, in Norvegia, si sono conclusi i Campionati Europei under 23, il campionato continentale riservato questa volta ai nati dal 2003 al 2005. Categoria di passaggio, spartiacque tra chi diventerà un campione, un professionista o un nobile ex.

Nelle ultime due edizioni (Espoo 2023 e Tallin 2021) la giovane Italia è stata grande protagonista, addirittura con 6 ori a Tallin e con atleti che oggi sono l’ossatura della nazionale maggiore. Nadia Battocletti, Alessandro Sibilio, Simone Barontini, Dalia Kaddari, Andrea Dallavalle, Gaia Sabbatini, tutti oro in quell’edizione nella capitale dell’Estonia, senza dimenticare le medaglie di Eloisa Coiro, Marta Zenoni o Edoardo Scotti.

Ecco, se i termini di paragone sono questi, allora possiamo dire che l’Italia vista in Norvegia è più il presente che il futuro della nostra atletica. Al netto di qualche piacevole eccezione, le prestazioni dei giovani azzurri hanno rispecchiato quanto già visto fare dai loro colleghi maggiori in Coppa Europa.

Europei under 23, medaglie, sorprese e rimpianti azzurri

european athletics u23 championships 2025 day fourpinterest
Alex Livesey//Getty Images

Iniziamo dalle medaglie. Tre ori, tre argenti e tre bronzi. Tre vittorie come due anni fa a Espoo, ma stavolta sono tutte vittorie individuali. Nella marcia ecco la conferma del talento di Alexandrina Mihai, anche se sui 10000 metri e non sui 20 km (ma questo non dipende dall’atleta); nel salto in alto il favoritissimo Matteo Sioli ha regalato una serie infinita di emozioni (due errori a 2.22) prima di vincere con 2.30, prima volta in carriera oltre i 2.29; nel salto con l’asta ecco la sorpresa di Simone Bertelli che si migliora fino a 5.70 per una stupenda vittoria, impossibile da pronosticare.

L’Italia va veloce ma non concretizza. Gaya Bertello nella finale dei 100, due azzurri nella finale maschile (Junior Tardioli 5° e Andrea Bernardi 6°), meglio ancora nei 200 metri dove Damiano Dentato è 2° (20”69) e Filippo Cappelletti 6°. Poi però bucano tutte le staffette: fuori dalla finale le due 4x100 (gli uomini erano campioni in carica), in fondo al gruppo le 4x400. Davvero male. La marcia si conferma il grande serbatoio del medagliere. Insieme all’oro di Mihai c’è il bronzo di Giulia Gabriele e il 4° posto di Sofia Fiorini, al maschile l’argento di Emiliano Brigante e il 4° posto di Nicola Lomuscio.

european athletics u23 championships 2025 day threepinterest
Alex Livesey//Getty Images

Il mezzofondo sta bene negli 800 metri, più si va oltre più si fa buio profondo. Francesco Pernici furoreggia in semifinale correndo con 1’44”06, record dei campionati, ma in finale brilla Giovanni Lazzaro che si prende il bronzo in 1’44”98, con Pernici quarto; sesta Gloria Kabangu nella finale femminile. Oltre i 1500 si intravedono solo Simone Valduga settimo e Greta Settino sesta nei 10000, il resto è da dimenticare.

Male nelle lunghe distanze, molto bene in pedana. Oltre ai due ori di Sioli e Bertelli, nel triplo c’è il bronzo di Federico Bruno e la quarta piazza di Alex Fabbri, tre atleti nella finale del lungo (7° Francesco Inzoli), altri due in quella dell’alto (6° Federico Celebrin), Greta Brugnolo in quella del triplo. Soffrono i lanci, fatta eccezione per la sorprendente Benedetta Benedetti che finisce seconda nel disco con il nuovo personale di 56.98. Deludono gli ostacoli a eccezione di Vittorio Ghedina, settimo nei 400 con il personale di 49”61 in semifinale.

Europei under 23, cosa va e cosa non va

L’Italia lascia Bergen con la consapevolezza del talento infinito di Matteo Sioli, con la garanzia degli 800isti, con la solidità di un settore salti in fermento, con una velocità vivace ma un po’ distratta, con Ghedina come maggior prospetto di crescita. Restano grossi problemi nei lanci, nel fondo e nel mezzofondo.

Chi sembra aver risolto un po’ di problemi è invece la Germania. Dopo anni di “depressione”, in Coppa Europa ha concluso al terzo posto, mentre a Bergen ha dominato il medagliere con 26 metalli (5 ori) e la classifica a punti con 250, 103 in più della Francia. Tra campioni e campioncini, spicca la coppia olandese Nils Laros e Stefan Nillessen, già noti ma capaci ancora di stupire. Laros ha messo a segno una insolita accoppiata vincente 800 e 5000 metri, Nillessen ha sfiorato la doppietta 1500 (primo) e 3000 siepi (secondo)