Ormai per tutti è l'americano con il cuore italiano, medaglia d'oro nei 200 farfalla conquistata ai Mondiali di nuoto, in scena a Singapore. Lui si chiama Luca Urlando, 23 anni nativo di Sacramento, capace, con il tempo di 1’51”87 (quarto tempo di sempre nella storia della distanza), di riportare per gli USA il titolo iridato nella specialità dopo 14 anni.

L’ultima volta correva il 2011 e il fenomeno si chiamava Michael Phelps. Ma cosa c'entra, dunque, Luca Urlando con l'Italia? C'entra, eccome. E soprattutto con l'atletica leggera.

Luca Urlando, una famiglia di veri atleti

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Lintao Zhang//Getty Images

Innanzitutto il nonno paterno, ex campione di lancio del martello, viveva a Padova. Giampaolo Urlando (nato il 7 gennaio 1945) è stato un ex martellista italiano, dieci volte campione italiano assoluto della specialità e primatista nazionale dal 1984 al 1993 con la misura di 78,16 metri, oltre a tre partecipazioni alle Olimpiadi nel curriculum.

Poi il padre di Luca, Alessandro Urlando, pure lui italianissimo e con una carriera da lanciatore di disco di alto livello, capace nel 1996 di vincere il titolo italiano assoluto con la misura di 60,54 metri. Gareggiò anche alle Universiade del 1997 a Catania, agli Europei Under 20 di Varazdin del 1989 (arrivò nono), e ai mondiali junior del 1990 a Plovdiv (ottavo). A 25 anni, dopo la laurea, decise di lasciare il nostro Paese e trasferirsi negli Stati Uniti dove sposò una donna americana dalla quale ebbe due figli, il primo dei quali, nato il 16 marzo 2002, chiamato Luca. Una sorta di predestinato nello sport.

Luca, il segreto nell'alimentazione

Anche se da ragazzino strizzò l'occhio a pallanuoto e basket, prima di scegliere definitivamente il nuoto. Tra i segreti di Luca c'è certamente l'alimentazione. Ma soprattutto, come ha svelato il padre alla Gazzetta dello Sport, ci sono "pasta e olio buono che mangia tutti i giorni".

Insomma, il suo legame forte con l'Italia. Il mirino ora è puntato dritto ai Giochi del 2028 e a riportare in Usa il record del mondo, un tempo proprio sulle spalle di Phelps. Luca ci riuscì già una volta: a soli 17 anni, infatti, nei 200 farfalla con 1’53”84, superò il precedente primato giovanile proprio dello stesso Michael Phelps. Dopo una serie di infortuni alla spalla, tra il 2022 e il 2023, lo scorso anno è tornato in forma qualificandosi per i Giochi di Parigi e ora salendo sul gradino più alto del podio ai Mondiali, dominando la finale dei 200 farfalla davanti al polacco Krzysztof Chmielewski (argento, 1’52”64) e all’australiano Harrison Turner (bronzo, 1:54”17). E, giura l'italo americano, è solo l'inizio. Come fecero nell'atletica leggera papà e nonno.