Sui social è esplosa una situazione tanto ironica, quanto rivelatrice: un gruppo di amiche scopre, tramite una foto postata su Hinge, che il profilo del “runner” che hanno trovato sull'app di incontri ha corso una mezza maratona in 2h06'53".

Il video, condiviso da Melissa Konig via TikTok, mette in luce la velocità con cui l’identità sportiva può scatenare giudizi… pur senza reali competenze. Ed è bastato il nickname “Green flags: you bully me” per trasformare un innocuo prompt di dating in un caso virale, tra risate, commenti spiazzati e la risposta (per nulla sportiva) dello sventurato protagonista.

Il trend virale: quando il bib fa più effetto della bio

Melissa Konig, da Dallas, ha condiviso sui social la reazione (esilarante quanto pungente) delle sue amiche mentre scoprivano il tempo di mezza maratona di un “runner” su Hinge: “2 ore, 6 minuti e 53 secondi: è troppo lento”. Un’operazione da detective, condotta solo con nome e numero sul pettorale, che evidenzia come per molti il tempo di corsa non sia solo un dato sportivo, ma un “titolo di merito” (o di critica) da mostrare... e da deridere.

Reazioni sui social, tra autoironia e polemiche

I commenti sotto il video vanno dal tono sarcastico alla solidarietà dichiarata. Si passa da frasi benevolenti come “Dai, in realtà è un buon tempo” al “Ora mi sento in colpa per il mio”. In molti ribadiscono che sia limitante giudicare un runner da una singola prestazione.

Del resto, Konig ammette con autoironia di non aver mai corso una mezza: “Ci avrei messo 12 ore”, confessa. La risposta del protagonista, tutt’altro che sportiva, sfocia in stalking social: ha rifiutato le richieste di follow delle ragazze e coinvolto altri (tra cui sua sorella su LinkedIn) per ripicca. Segno che, quando il running incontra il dating, può scaldare gli animi.