Le tue scarpe da corsa ti portano ogni giorno tra strade e parchi, ma correre non dovrebbe mai significare sentirti osservata o minacciata. Nella contea del Surrey, nel Regno Unito, la polizia ha deciso di correre al fianco delle runner, letteralmente.

Agenti donne sotto copertura si sono mimetizzate tra le jogger, pronte a fermare all'istante chi molesta e arreca fastidio alle runner. È nata così la campagna Jog On, un’operazione concreta per restituire serenità alle runner. Il messaggio è forte e chiaro: correre in sicurezza e libertà, per una donna, è un diritto. Catcaller: vade retro!

Jog On: l'iniziativa made in UK in difesa delle runner vittime di catcalling

In Gran Bretagna (ma purtroppo non solo lì), il fenomeno del catcalling è all’ordine del giorno per molte runner: un sondaggio riportato dal giornale Times ha evidenziato che nel Nord-Ovest dell’Inghilterra ben due terzi delle donne in corsa hanno subito molestie, tra sguardi, fischi, complimenti volgari, urla o addirittura oggetti lanciati. Il vero problema?

Troppo spesso le runner non denunciano questi episodi, perché li considerano "normali". Per affrontare questa emergenza quotidiana, la Surrey Police ha lanciato Jog On, un’operazione in cui agenti donne in abiti sportivi si posizionano in zone identificate come hotspot, pronte a intercettare comportamenti offensivi e, dove necessario, intervenire. Un modo concreto per restituire dignità e garantire sicurezza alle appassionate di corsa.

Monitorare, educare, prevenire: il progetto Jog On

Il progetto Jog On ha già prodotto risultati concreti: in un solo mese, sono stati arrestati 18 individui per molestie, aggressione sessuale o addirittura furto, ma in molti casi è bastato il dialogo per far capire a questi soggetti che certi comportamenti non sono accettabili.

Come si legge sul quotidiano The Guardian, l’ispettore di polizia Jon Vale ha sottolineato l’importanza di intervenire prima che un comportamento di catcalling possa degenerare: spesso basta sapere che "quella runner potrebbe in realtà essere un’agente sotto copertura" per frenare il molestatore. Obiettivo: rendere il più possibile safe l'esperienza della corsa all'aperto. Per runner determinate a non farsi fermare da niente e da nessuno.