Si chiama “Endless Peaks” ed è l’attraversata di corsa di tutto l’arco alpino. Ben 2.500 chilometri di endurance trail con partenza da Vrata, in Croazia, per raggiungere il Colle di Cadibona sul territorio del Comune di Altare, in provincia di Savona. Una distanza davvero notevole, quasi tutta sul territorio italiano lungo il Sentiero Italia CAI, con un dislivello di 165mila metri.
Già così fa tremare i polsi al solo pensiero, figurarsi azzardarsi a farla. Eppure c’è chi questa impresa l’ha compiuta e per giunta in un lasso di tempo davvero ridotto se si calcolano le numerose difficoltà. E allora ecco chi è colui che ha attraversato l’arco alpino di corsa in soli sessanta giorni.
Ecco chi ha attraversato l’arco alpino di corsa in soli sessanta giorni
Siamo davanti a una vera e propria impresa perché attraversare di corsa l’arco alpino, da Vrata al Colle di Caldibona, richiede una preparazione e uno sforzo davvero notevoli. Ma c’è chi questa impresa l’ha fatta. A coprire la distanza di 2.500 chilometri in soli 60 giorni è stato Francesco Tomé, partito dalla Croazia il 20 giugno e giunto sul territorio savonese il 19 agosto. Francesco Tomé ha 21 anni è di origine fiorentina, ma frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera e la Scuola Internazionale italiana di Fotografia APAB. Nonostante la giovane età lavora già come fotografo, videomaker e cameraman oltre ad aver collaborato alla realizzazione di video musicali e sport outodoor.
Già in passato si è messo in mostra per le sue imprese “montane”. Nel 2020 insieme a Francesco Bruschi ha attraversato la catena delle Alpi Apuane (ben 40 cime) in soli 11 giorni, mentre l’anno successivo, sempre in coppia con l’amico Bruschi, è partito dalla sua città natale Firenze in bicicletta per raggiungere Cormayeur e in seguito il Monte Bianco solamente in sei giorni. Ora questa nuova impresa che molto presto diventerà anche un film grazie al sostegno del CAI. Si tratterà di un documentario diretto e realizzato da Andrea Baldinelli, per la produzione di Crimps Film in cui verranno valorizzate le bellezze ambientali e culturali incontrate nel suo percorso.
L’orgoglio del CAI per l’impresa di Francesco Tomé
L’impresa dell’Endless Peaks compiuta da Francesco Tomé è stata salutata con grande entusiasmo da tutti gli appassionati della montagna e in particolare del CAI, di cui il giovane alpinista è membro della sezione fiorentina. E proprio l’ufficio stampa del CAI ha rilasciato dichiarazioni ufficiali per sottolineare alcuni aspetti fondamentali di questa avventura portata a termine in soli 60 giorni. “L’endurance trail di Francesco non è fine a sè stessa, ma è inserita in un contesto educativo e divulgativo, parte della sua attività sportiva e culturale” ha dichiarato Mario Vaccarella, referente in Cdc per il SICAI “Un progetto che va a inserirsi negli obiettivi del Sentiero Italia CAI. Un’infrastruttura che attraversa l’Italia alpina, appenninica e delle isole, che tocca i piccoli borghi e che vuole educare alla sostenibilità e rilanciare le piccole economie, con il rispetto dei luoghi e dell’ambiente”.
A fargli eco è Maurizio Palazzo, vicepresidente del gruppo regionale CAI Liguria: “Si tratta di un favoloso strumento per valorizzare il rispetto della natura e del territorio e un modo per raccontare chi la montagna non solo la frequenta, ma la vive”. È stato proprio Palazzo, insieme al sindaco di Altare, Roberto Briano, ad attendere Tomé al traguardo per essere tra i primi a complimentarsi con lui.