Nove giorni di tempo per completare 49 gare. Sarà un duro lavoro ma alla fine, siamo sicuri, sarà stato un grande spettacolo. È questo il programma dei Campionati Mondiali di atletica leggera che scatteranno a Tokyo nella notte di sabato 13 settembre.
Come districarsi tra tante gare in programma, tra duemila atleti di duecento Paesi? Proviamo noi a dare qualche indicazione. Se togliamo le maratone e le gare dove gli azzurri potranno giocarsi una medaglia, ecco le 8 gare assolutamente da non perdere dei Mondiali di Tokyo.
Le gare che non devi perderti ai Mondiali di atletica
1 100 metri uomini (domenica 14, 15:20)
Atletica significa 100 metri, inutile negarlo. Anche questa volta, Marcel Jacobs o no, saremo tutti davanti alla tv per scoprire il nuovo uomo più veloce del mondo. Stati Uniti contro Giamaica, ma c’è anche il resto del mondo.
C’è il campione in carica e oro olimpico Noah Lyles, Kenny Bednarek, ma anche i giamaicani Kishane Thompson e Oblique Seville, se sapranno gestire la tensione da finale; il sudafricano Akani Simbine, il britannico Zharnel Hughes. Il titolo però dovrebbe restare in casa USA.
2 100 metri donne (domenica 14, 15:13)
Prima della finale maschile, lo showdown femminile. La stagione ha visto il dominio dell’americana Melissa Jefferson-Wooden, capace di 10”65, titolare dei tre tempi più veloci dell’anno.
Il bronzo olimpico (e tre mondiali in staffetta) affronterà però l’oro di Parigi, la caraibica Julien Alfred, in crescita nelle ultime gare (10”75). Ancora fuori forma la campionessa uscente Sha’Carri Richardson, mentre tengono botta le eterne Shelly-Ann Fraser-Pryce e Marie-Josée Ta Lou-Smith. Ancora Giamaica con Tina Clayton e Shericka Jackson.
3 Salto con l’asta uomini (lunedì 15, 13:10)
C’è Mondo Duplantis, e questo basta. Arriverà un nuovo (ennesimo) record del mondo per lo svedese? Possibile, con lui tutto è possibile. Stavolta però c’è anche un serio avversario. È Emmanouil Karalis, classe 1999 come Duplantis.
Il greco si è migliorato fino a 6.08. Nell’ultima sfida ha pareggiato Duplantis a quota 6.00 e in stagione ha superato 11 volte i sei metri. Solidità da vendere, che in una finale mondiale potrebbe forse mettere pressione anche a un alieno come Duplantis.
4 1500 metri donne (martedì 16, 15:05)
Faith Kipyegon gioca a poker. Nel senso che la keniana prova a vincere il suo quarto titolo mondiale dopo i tre ori olimpici. Biglietto da visita? Il record mondiale dei 1500 (3’48”68) e quello sfiorato, per un secondo, nei 3000 metri. Sulla carta è imbattibile, ma la concorrenza è elevatissima.
L’Etiopia schiera Diribe Welteji (argento a Budapest), Freweyni Hailu e Byrke Haylom, poi l’australiana Jessica Hull e la statunitense Nikki Hiltz. Sembra poco, ma sarà una finale bellissima.
5 1500 metri uomini (mercoledì 17, 15:20)
Potrebbe essere la gara più incredibile di questi campionati. Ci sarà Jakob Ingebrigtsen, che però non fa una gara dai mondiali indoor di marzo. Problemi al tendine d’Achille, ma lui ci prova lo stesso. Se però gli andò male quando era piena forma, a Eugene e Budapest, chissà stavolta che non è il favorito.
In nove si presentano con un tempo inferiore ai 3’30”, il più veloce fin qui è stato il francese Azeddine Habz (3’27”49). L’olandese Niels Laros ha fatto vedere le volate più dirompenti, il keniano Phanuel Koech è stata la sorpresa della stagione, ma non si possono sottovalutare anche Stefan Nillessen, Josh Kerr, Timothy Cheruiyot, lo junior australiano Cameron Myers e il campione olimpico Cole Hocker. Stupenda incertezza.
6 400 metri donne (giovedì 18, 15:24)
La special guest merita un’attenzione particolare. Sì, perché Sydney McLaughlin, l’americana che corre i 400 ostacoli (50”37) come le migliori specialiste dei 400 metri piani (il record italiano è 50”30), stavolta ha deciso di cambiare tutto. Dopo il secondo trionfo olimpico, quest’anno si è spostata sui 400 piani, per provare a vincere anche qui.
Quando si dice “uscire dalla comfort zone”. Avversarie molto pericolose per lei, a partire dalla campionessa mondiale e olimpica, la dominicana Marileidy Paulino, e dalla più veloce della stagione (48”67), la discussa bahrenita (per precedenti squalifiche) Salwa Eid Nasser, campionessa mondiale 2019 e argento a Parigi.
7 Giavellotto uomini (giovedì 18, 12:30)
Un lancio? Sì un lancio, anche se tecnicamente dovremmo parlare di tiro. Sofismi. La realtà è che questa è tra le gare più cosmopolite di tutti i campionati, con top player provenienti da tutto il mondo. Tre atleti sopra i 90 metri, l’eccellenza assoluta.
Il tedesco Julian Weber con 91.51, poi il brasiliano Luiz Mauricio Da Silva (91.00) e l’indiano Neeraj Chopra (90.23), l’oro di Tokyo. In finale però potrebbero esserci anche il pakistano Arshad Nadeem, oro a Parigi, i giapponesi Yuta Sakiyama e Roderick Genki Dean, Kershon Walcott da Trinidad & Tobago, Julius Yego dal Kenya, Anderson Peters da Grenada, Rumesh Pathirage e Sumedha Ranasinghe dallo Sri Lanka, ancora dall’India con Sachin Yadav, Yash Vir Singh e Rohit Yadav. Qui, l’aggettivo mondiale non è esagerato.
8 800 metri uomini (sabato 20, 15:22)
Chi indovina il vincitore di questa gara, beh allora può vincere ogni scommessa. Mai come quest’anno il livello mondiale degli 800 metri è così denso verso l’alto. Un atleta ha corso in 1’41”44, l’oro olimpico Emmanuel Wanyonyi, altri 13 hanno corso in 1’42”. Tu riesci a vedere un favorito? Intanto, bisognerà arrivarci in finale. Per questi 14 top runner ci sono solo 8 posti per provare a vincere.
Ogni turno sarà una lotta fino a un metro dopo il traguardo. Wanyonii è il maggior candidato all’oro, per costanza e risultati già ottenuti, ma dovrà impostare una gara su ritmi alti. In caso di volata, le carte potrebbero cambiare. Curiosità per il sedicenne americano Cooper Lutkenhaus, nuovo primatista mondiale under 18 (1’42”27), sorpresa dei trials, che ha sfoderato un rettilineo finale da 12”48. Avversario scomodo per tutti.