Quante volte ti è capitato di finire un allenamento e vedere che la distanza registrata dal tuo smartwatch e da quello di un tuo compagno di corsa non è uguale. O ancora che al termine di una gara di 10 chilometri il tuo orologio segna qualche decina di metro in meno o in più... brutte storie per chi corre!
Resta ora da chiedersi perché in molti casi la distanza di una gara certificata e misurata al centimetro si discosti da quella effettuata in gara con il GPS? Innanzitutto il sistema GPS (Global Positioning System, ossia sistema di posizionamento globale) nasce negli anni '70 grazie al Dipartimento di Difesa degli USA ed è diventato pienamente operativo negli anni '90. Inizialmente l'accuratezza del segnale civile rispetto a quello militare aveva introdotto degli “errori” intenzionali, dovuti ad alcune strategie militari, consentendo una minor precisione di rilevazione. Ma a partire dal 2000 anche nell'uso civile la precisione è stata parificata lasciando una tolleranza (non un errore!) di +/- 5 metri. Quindi prendendo come riferimento la distanza di un chilometro, possiamo considerare una differenza di 10 metri, circa l'1%.
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Oltre al sistema statunitense GPS negli anni sono stati sviluppati altri sistemi satellitari, come quello russo, GLONASS (Global Navigation Satellite System) aperto all'uso civile nel 2007, o al più giovane GALILEO, proprietà dell'Unione Europea. Meno conosciuti, il francese DORIS, il cinese Beidu, l'indiano IRNSS, il QZSS giapponese.
Resta da chiedersi perché se sia il sistema di misurazione metrico a rotella che il sistema di ricezione satellitare hanno una precisione dimostrata, perché spesso accade il risultato finale non corrisponda perfettamente? Questo è spiegato dal fatto che esistono diversi i fattori che possono intervenire e scostare la rilevazione del segnale satellitare rispetto all'effettiva misurazione. In questo articolo abbiamo individuato i 10 fattori che possono influenzare la registrazione del Gps.
10 fattori che possono influenzare la registrazione del Gps
1. Diversità di smartwatch
Ogni marchio (e anche modelli dello stesso marchio) ha una tecnologia differente. Tecnologie differenti danno risultati paragonabili ma che possono differire.
2. Diversità di registrazione
La ricezione del segnale può essere impostata ad ogni secondo o anche ad intervalli più dilatati (specialmente se la gara a cui si partecipa è di lunghissima distanza come gli ultra trail). Più la registrazione è frequente, più dettagliata e precisa sarà la rilevazione.
3. Diversità di sistema satellitare
Il segnale può essere ricevuto da uno solo sistema (a scelta) o da più sistemi contemporaneamente, che incidono sulla sua precisione di ricezione.
4. Diversità di posizionamento
Indossare uno sportwatch sul braccio destro o sinistro incide (soprattutto in curva) sulla distanza registrata, che è diversa da quella reale percorsa (centralmente rispetto al proprio corpo).
5. Ostacoli
Lungo il percorso si possono incontrare ostacoli artificiali o naturali che influiscono sulla ricezione del segnale satellitare. In città: caserme, celle GSM, palazzi, superfici riflettenti, vicoli, etc.. In natura (ad esempio in un trail): laghi, corsi d'acqua, boschi, orridi, vallate...
6. Il clima
Temperatura e clima sono fenomeni non controllabili che vanno ad incidere profondamente sia sul funzionamento dei Gps che sulla loro ricezione: umidità, freddo, caldo, pioggia, neve, sole, nuvole... tutti fattori che possono far variare la misurazione dello stesso percorso, fatto in momenti differenti.
7. Geolocalizzazione
Alcune zone del mondo sono più coperte dalla traiettoria dei satelliti rispetto ad altre, andando a influire sulla precisione di registrazione del segnale.
Questo per quanto riguarda solo la tecnologia dei vari Gps. Ma esistono anche altri fattori, relativi al comportamento di ogni runner, che fanno in modo che la registrazione satellitare possa scostarsi dalla misurazione a terra.
8. La traiettoria ideale
La misurazione ufficiale delle Federazioni di atletica leggera avviene seguendo la traiettoria ideale di percorrenza, ossia la distanza più breve per correre da un punto A ad un punto B (e che si vede spesso tracciata sulla strada nelle manifestazioni internazionali più importanti). Sono pochi gli atleti che la seguono scrupolosamente anche tra i top runner, ancora meno quelli che ci riescono tra i podisti amatori più lenti, costretti nella maggior parte dei casi a seguire traiettorie estremamente differenti per la confusione dovuta alla gara.
C'è da considerare poi il fatto che in corsa spesso si slalomeggia per superare gli avversari più lenti, ci si avvicina ai bordi della strada per i ristori o battere un cinque al pubblico, si corre spesso nei tratti più liberi per essere meno stressati, senza considerare realmente quale sia la traiettoria più breve da compiere.
9. La velocità
Il segnale satellitare, nel migliore dei casi, viene registrato ad intervalli di 1 secondo. Vuol dire che da un determinato punto A viene tracciata una retta fino al punto B, non di lunghezza costante, ma corrispondente alla distanza percorsa in quel secondo.
Per cui un atleta più veloce (che in un secondo ricopre una distanza più lunga) avrà un numero di registrazioni minori rispetto ad un atleta più lento e avrà anche un margine di tolleranza, di errore, di scostamento minore, quindi probabilmente anche una distanza registrata inferiore.
10. Le curve
Sempre considerando la traiettoria, anche le curve vanno ad influire in maniera incisiva sulla reale percorrenza. Spezzettare la traiettoria curvilinea in tanti piccoli segmenti (come spiegato precedentemente), andrà ad aumentare la lunghezza registrata.
Per assurdo, invece, tagliando la traiettoria ideale in curva (che solitamente viene misurata a mezzo metro dal punto più interno) si potrebbe andare ad accorciare la distanza registrata dal segnale satellitare ed a percorrere una strada più breve.