L'arnica: un'alleata del runner

Nel mondo del running, i prodotti a base di Arnica montana sono tra i più usati. Tuttavia c’è arnica e arnica, perché la “forza” di un preparato dipende dalle caratteristiche di coltivazione e raccolta e dai metodi di lavorazione della materia prima. Scopriamo insieme a Boiron, azienda farmaceutica francese con quasi 90 anni di storia alle spalle, quali accorgimenti è necessario seguire per ottenere un prodotto di qualità.

La qualità cambia in base a come si raccoglie e si lavora

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Le proprietà dell’Arnica montana sono dovute alle sostanze attive contenute in essa come ad esempio i lattoni sesquiterpenici, i flavonoidi e gli oli essenziali. La concentrazione di tali sostanze nella pianta è strettamente legata alle caratteristiche dell’habitat naturale in cui cresce la pianta (ad esempio, la composizione del terreno e la presenza di forme di inquinamento), ma anche al metodo impiegato per la sua raccolta e successiva lavorazione.

Per garantire la massima conservazione delle virtù benefiche dell’arnica è importante porre attenzione a tutte le fasi della lavorazione, a cominciare dalla raccolta dove il fattore umano può fare una grande differenza.

Il ruolo chiave del raccoglitore

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Raccogliere l’Arnica montana non è un lavoro per tutti. Bisogna sapere quando, dove e come cogliere la pianta perché conservi intatte le sue caratteristiche.

Boiron si affida per questa delicata operazione ad una squadra di raccoglitori, esperti botanici, alcuni partner dell’azienda da più di 20 anni.

Dopo aver individuato una zona di montagna dove l’Arnica montana è in piena fioritura, i raccoglitori effettuano la raccolta esclusivamente a mano, prelevando la pianta intera con pochi centimetri di radice e non raccogliendo mai oltre il 30% delle piante presenti sul sito, quindi nel rispetto della natura, cosicché possa tornare a fiorire l’anno seguente.

Per garantirne una conservazione ideale, la pianta viene pulita da terra, insetti o erbacce e riposta in posizione verticale all’interno di sacchi forati o cassette. Durante la giornata di raccolta, i sacchi contenenti l’Arnica montana sono posizionati all’ombra, in modo che le piante siano protette dal calore. Sempre per garantire una conservazione ottimale, il successivo stoccaggio e il trasporto avviene su camion refrigerati.

Fresca: tempo massimo di consegna 72 ore

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Meno tempo trascorre da quando viene raccolta a quando inizia ad essere lavorata, più la materia prima conserva le sue sostanze attive. Ecco perché Boiron ha previsto un tempo massimo di 72 ore per la consegna dell’Arnica montana. In altre parole, in pochi giorni l’Arnica montana deve essere raccolta, immagazzinata e consegnata presso Boiron per poter essere lavorata.

Si controlla anche la radioattività

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Purezza e lavorazione della materia prima sono altri due fattori fondamentali da considerare. Al loro arrivo presso il sito di produzione Boiron a Messimy, in Francia, le piante di Arnica montana vengono sottoposte ad una serie di test prima di essere avviate alla fase di lavorazione successiva.

Si effettua innanzitutto il riconoscimento botanico, per verificare l’assenza di altre specie botaniche contaminanti, ma soprattutto per identificare in maniera univoca la specie desiderata. Dopodiché si verifica che le piante non abbiano parassiti, che non si siano “rovinate” durante il trasporto e che non contengano elementi estranei. Inoltre, vengono misurati anche la perdita di peso all’essiccamento per determinare il contenuto di umidità che deve rispettare parametri precisi e la radioattività.

Solo se il lotto supera tutti questi controlli con successo le piante che lo compongono vengono utilizzate nella produzione del prodotto finito.

Alla base di tutto c’è l’estratto idroalcolico

L’estratto idroalcolico è il punto di partenza per i prodotti a base di Arnica montana Boiron. La sua preparazione necessita all’incirca di un mese e prevede alcuni passaggi fondamentali se si vuole ottenere un estratto di qualità.

In quest’ottica, Boiron pone grande attenzione al calcolo preciso della quantità di alcol e di acqua purificata da aggiungere in base al tasso di umidità della pianta, al controllo finale del titolo alcolico, all’identificazione dei componenti caratteristici mediante cromatografia su strato sottile e alla ricerca di eventuali impurità come residui di pesticidi o metalli pesanti.

Una volta ottenuto l’estratto idro-alcolico, questo viene poi opportunamente lavorato per la realizzazione del prodotto finito.

Una pianta da tutelare

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Non si può tuttavia parlare di Arnica montana senza parlare di ambiente. L’Arnica montana è una pianta che cresce in modo spontaneo nei prati di montagna fin oltre i 2000 metri d’altitudine. Appartiene alla flora protetta, e per tutelare questa preziosa pianta e l’ambiente in cui cresce, Boiron ha aderito alla Convenzione del Markstein, un importante accordo tra gli operatori del settore che porta il nome di uno dei luoghi di raccolta dell’Arnica montana più importanti d'Europa, la regione francese del Markstein.

In particolare la convenzione, prevede:

• la raccolta delle piante solo in piena fioritura, in genere dal 1° di giugno fino al 20 di luglio;

• una raccolta esclusivamente manuale;

• l’abbandono sul posto di uno stelo fiorito ogni 5 m2 e dei capolini appassiti.

Boiron si è però spinta oltre, imponendo ai suoi raccoglitori ulteriori regole a salvaguardia della sostenibilità della specie e della biodiversità. Un impegno importante per questo dono di Madre Natura e per un alleato tanto prezioso dei runner.

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