Come si chiama l’osso sporgente del piede è uno dei tanti interrogativi che riguardano l’affascinante anatomia delle estremità degli arti inferiori del corpo umano. Il piede è composto da numerose ossa, articolazioni e muscoli che lavorano in armonia per permetterci di camminare, correre e svolgere una vasta gamma di attività. Lo scafoide rientra tra le suddette ossa e svolge un ruolo essenziale nella stabilità e nella flessibilità del piede.

Questo, in alcuni casi, può apparire più sporgente e si parla del cosiddetto “scafoide accessorio". Tale anomalia può essere sia asintomatica che dolorosa; occorre, quindi conoscere il proprio corpo e prestare attenzione ai segnali che ci invia per poter gestire la situazione al meglio, con le terapie adeguate suggerite dai professionisti del settore, e poter continuare a svolgere serenamente le proprie passioni, prima tra tutte la corsa.

Come si chiama l'osso sporgente del piede e dove si trova?

Per capire dove si trova l’osso navicolare del piede (altro nome con cui viene chiamato lo scafoide) occorre avere presente una panoramica generale. Il piede è composto da un intricato sistema di ossa che possono essere suddivise in tre principali gruppi.

Il tarso rappresenta la base dell’arco plantare e comprende sette ossa, vale a dire: il calcagno (il più grande), l’astragalo, il cuboide, tre ossicini cuneiformi e, appunto, lo scafoide. Quest’ultimo svolge un ruolo cruciale, trovandosi più o meno al centro dell’arco plantare. Il metatarso, invece, è costituito da cinque ossa lunghe che formano la parte anteriore del piede, mentre le falangi sono le ossa delle dita dei piedi.

Tali gruppi di ossa collaborano per sostenere il peso del corpo, assorbire gli impatti durante la camminata e fornire la flessibilità necessaria per il movimento.

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Scafoide accessorio: cos’è

La comprensione della struttura del piede è fondamentale per conoscere eventuali variazioni anatomiche, come lo scafoide accessorio o prominente. Si tratta, appunto, di una sporgenza eccessiva che può essere presente nel piede di alcune persone. Difatti, a differenza dello scafoide principale, quello accessorio è un piccolo osso extra o anche semplicemente una porzione di cartilagine che si trova sul lato interno del piede, spesso nei pressi dell'articolazione dell'alluce. Tale anomalia può essere congenita, ossia presente dalla nascita, o acquisita a seguito di traumi o sforzi eccessivi.

Le diverse tipologie di scafoide accessorio possono essere classificate in tre categorie principali:

  • Scafoide accessorio di tipo I: forma più comune di scafoide accessorio che di solito non causa problemi significativi.
  • Scafoide accessorio di tipo II: variante più grande e prominente del tipo I, maggiormente incline a provocare sintomi dolorosi, soprattutto esercitando pressione sulla zona.
  • Scafoide accessorio di tipo III: il più raro, anch’esso talvolta piuttosto doloroso.

È importante notare, come si vedrà, che la presenza di uno scafoide accessorio non è necessariamente un problema. Molti individui convivono con esso senza mai rendersene conto, mentre altri possono sperimentare sintomi solo in determinate circostanze.

Sindrome dello scafoide accessorio: sintomi

La sindrome dello scafoide accessorio, quindi, può essere priva di sintomi; il che significa che molte persone non sperimentano alcun disagio o dolore. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto quando l'osso accessorio subisce stress e pressione eccessivi, possono comparire segnali caratteristici. Tali sintomi comprendono dolore localizzato nella parte anteriore del piede, in particolare nella zona dell'alluce, accompagnato da gonfiore nell'area circostante l'articolazione dello stesso.

Inoltre, alcune persone potrebbero sperimentare difficoltà a camminare o correre a causa del fastidio, con la sofferenza che tende a intensificarsi durante l'attività fisica o quando si indossano calzature strette. È importante ribadire che anche la gravità dei sintomi varia da individuo a individuo; fortunatamente, come si vedrà, nella maggior parte dei casi è possibile gestire la condizione in questione con successo, attraverso misure conservative che si rivelano efficaci nel sollievo dal dolore e nell'ottimizzazione della funzionalità del piede.

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Possibili terapie per l’osso sporgente del piede

Le prime opzioni terapeutiche consigliate per gestire la sindrome, come spesso accade, includono la riduzione dell'attività fisica e il riposo. In aggiunta, la fisioterapia può essere di grande aiuto, in quanto un professionista può sviluppare un piano di esercizi mirati per rafforzare i muscoli del piede e migliorare la stabilità. Anche l'uso di calzature comode e ben ammortizzate può alleviare la pressione sulla zona coinvolta, mentre i plantari personalizzati possono aiutare a distribuire il peso e migliorare la stabilità.

Tuttavia, in situazioni più gravi o in caso di persistente e debilitante dolore che non risponde ad alcuna forma di trattamento conservativo, l'intervento chirurgico potrebbe rivelarsi necessario per la rimozione dell'osso accessorio o la correzione di eventuali problemi strutturali del piede.

Diverso è il caso della frattura dello scafoide del piede che si cura con l’immobilizzazione tramite gesso o tutore, oppure con l’intervento chirurgico, dopo un’attenta diagnosi per valutarne la natura (composta o scomposta) e tutti gli altri elementi utili.