Il sudore attira le zanzare e, si sa, i runner sudano molto. Basterebbe questo a spiegare il perché le zanzare hanno una predilezione speciale per noi runner, tant’è che in estate, soprattutto quando corriamo in campagna o la sera, appena ci fermiamo bastano pochi secondi per sentire attorno a noi quell’inconfondibile “zzzzz...” poco rassicurante.
Col sudore, infatti, emettiamo alcune sostanze chimiche, tra cui l’acido lattico, l'acido urico e l'ammoniaca, che attirano questi insetti.
Ma non c’è solo questo. Tra i fattori che guidano le zanzare nella scelta delle loro vittime ci sono anche la temperatura corporea, che s’innalza con la corsa, e l’anidride carbonica, che i runner tendono a produrre in quantità maggiore rispetto alla media delle persone.
In un’intervista a RW, Jonathan Day, professore di entomologia medica presso l'Università della Florida, ha spiegato che "chi ha un tasso metabolico più alto, rilascia più anidride carbonica rispetto a chi ha un tasso metabolico più basso. Poiché i runner aumentano artificialmente il loro tasso metabolico durante la corsa, producono molta più anidride carbonica, all’incirca da tre a quattro a volte di più, di quanta ne produrrebbero a riposo”. Da qui un’invitante scia di CO2 per le nostre “amiche”.
C’è infine una componente genetica che può rendere un runner più o meno appetibile per le zanzare, e in particolare l’odore della pelle che varia da un individuo all’altro e che fa sì che in un gruppo d’individui ce ne siano sempre alcuni più presi di mira degli altri.
Perché le zanzare ci pungono
A pungere gli essere umani sono solo le femmine di zanzara che dal nostro sangue traggono le proteine necessarie per riprodursi. I maschi di zanzara si nutrono solo di sostanze vegetali.
La zanzara punge utilizzando la sua proboscide, una struttura appuntita con la quale penetra nella pelle e raggiunge i capillari. Durante la puntura, la zanzara inietta un po’ della sua saliva che contiene sia delle sostanze che impediscono la coagulazione del sangue e che ne facilitano l'aspirazione, sia altre sostanze che possono innestare una reazione nel corpo umano, provocando i classici prurito, gonfiore e irritazione.
Grattarsi non fa altro che peggiorare la situazione e può addirittura causare un'infezione. Meglio prevenire…
Come il runner può difendersi dalle zanzare
I normali repellenti si rivelano poco efficaci contro le zanzare quando si corre, perché il sudore tende a diluirli facendoli perdere di efficacia.
Per una protezione più affidabile meglio orientarsi verso i repellenti per lo sport, che hanno una consistenza più oleosa che li fa permanere più a lungo sulla pelle e che contengono sostanze come il DEET (N,N-diethyl-meta-toluamide) e l'icaridina.
Il repellente va applicato su tutta la pelle esposta, perché se ne dimentichiamo anche solo un angolino possiamo essere certi che la zanzara lo troverà e l’utilizzerà per pungerci.
Per sfuggire agli “attacchi di massa” può essere utile evitare di correre al crepuscolo o all’alba quando le zanzare sono maggiormente attive, anche se, ahinoi!, questi sono i momenti più freschi della giornata e quindi quelli preferiti dai noi runner per le corse estive.
Un altro accorgimento può essere quello di non rimanere fermi nel pre e post corsa, soprattutto quando si è sudati. Si può pensare a un percorso che parta e finisca direttamente da casa o, comunque, che a fine allenamento offra la possibilità di fare stretching al coperto.
È efficace anche indossare calzamaglie e maglie a maniche lunghe, anche se, come nel caso della scelta dell’orario per correre, risulta un soluzione non praticabile quando fa caldo.
Infine è buona regola non stazionare nei pressi di acque stagnanti, zone umide e spazi verdi dove le zanzare vivono meglio e dove di conseguenza la probabilità di sgraditi incontri aumenta esponenzialmente.
I rischi delle punture delle zanzare
Le specie di zanzara più diffuse in Italia sono 4: la zanzara comune o notturna (Culex pipiens) e le invasive zanzara tigre (Aedes albopictus), giapponese (Aedes japonicus) e coreana (Aedes koreicus) .
L’Istituto Superiore della Sanità avverte però che “la tendenza ad un aumento delle temperature in Europa con maggiore frequenza di ondate di calore, alluvioni ed estati sempre più lunghe e calde stanno rendendo sempre più favorevoli le condizioni ambientali per zanzare invasive, come Aedes albopictus (la così detta “zanzara tigre”) e Aedes aegypti”.
Secondo il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ecdc) aumenta quindi il rischio di trasmissione di malattie virali trasmesse da queste zanzare invasive, come chikungunya e dengue, e da zanzare autoctone, come è il caso del virus West Nile trasmesso in Italia prevalentemente da zanzare del genere Culex.
In generale, se dopo una puntura di zanzara si manifestano febbre, mal di testa, vomito, debolezza o altri sintomi preoccupanti, è bene rivolgersi al proprio medico.